Era estate, eravamo a metà di un lungo viaggio che ci aveva portato in Europa, al confine con l’Europa, alle soglie dell’Europa orientale. Apprendemmo che il Governo stava valutando una nuova legge che avrebbe imposto a chi volesse tornare a casa di denunciare la sua proprietà entro fine anno. Ma la nostra casa era stata distrutta. Non avevamo più nulla da denunciare, non avevamo più un luogo dove tornare, ci rimaneva solo questo: il nostro cammino in queste terre prima di allora sconosciute, in queste terre misteriose, tra questa gente che a tratti sentivamo vicina, prima che dischiudesse sguardi dalle sfumature così lontane da noi; ci rimaneva solo il nostro cammino nella regione balcanica, in questa terra a metà tra l’Europa e l’Oriente. Tutto era così distante da noi, da Homs, da Aleppo, Leggi il seguito di questo post »
Archive for the ‘Finestra MEMO’ Category
Le trame di Damasco (con VIDEO)
In Finestra MEMO on 18 aprile 2018 at 00:11Da Finestra MEMO, Di Un impiegato in favela
Per anni si erano uditi fragori dalle montagne, come tuoni lunghi, implacati. Sul nero bastione de’ pianalti la cimasa delle abetaie si accendeva di faville. Della città erano a dolorare le torri, illividite nella tenebra
(Carlo Emilio Gadda, l’Adalgisa)
Tre movimenti, tre schiocchi, devono essere tre. Uno, due e tre. Posso insegnarti questo, nient’altro. Che cos’altro vorresti che ti insegnassi, habibi? Vorresti forse apprendere il significato della vasca al centro di questa piazzola, che un tempo brillava di zampilli di acque sacre e oggi è vuota a tal punto che una bambina si appoggia al suo bordo e, senza bagnarsi, tenendosi da parte, chinata sotto al suo velo, appoggiata appena alle pagine di un libro, scompare nello studio e spera che le fonti tornino a sgorgare? Potrei forse spiegarti il significato delle cupole, immobili sotto al cielo nonostante le bombe, le carezze traditrici del vento che sibila costante dal deserto, i fulmini e il fragore dei mortai? Non riusciresti ad intuire il rumore della pietra che si sgretola, come non potrei spiegarti il significato delle parole sacre: sospese, accarezzano le colonne della moschea e ti attraversano indifferenti.
Cominciamo da principio: sono tre movimenti, ma prima, per favore, prova a raggiungermi, devo conoscerti dal vivo. Non è difficile: Leggi il seguito di questo post »
Ancora un istante
In Finestra MEMO on 13 aprile 2018 at 13:50Da Finestra MEMO, Di Un impiegato in favela
Ho fatto una cazzata oggi, ho scattato una foto nella direzione sbagliata e mi sono preso una pallottola in testa. Prima che ciò avvenisse, per arrivare al mio ultimo istante, ho fatto a tempo a raggiungere il valico giacente tra le cime innevate, ho varcato l’arco di cemento armato dalle macchie di ruggine che, stagliandosi sullo sfondo di un cielo azzurro smorto, sostiene la bandiera dalle strisce nera, bianca e rossa e le tre stelle verdi, sventolante timida al cospetto dell’imponente drappo intessuto del volto allampanato dagli occhi chiari scavati e un’ombra di baffi, effigie che di qui in poi ricorrerà su molti edifici, in trasparenza sulle vetrate di alcuni, fluttuante nel vento sui tetti di altri. Ho fatto a tempo ad essere accolto dalla spoglia terra siriana e, Leggi il seguito di questo post »
Sette istanti
In Finestra MEMO, Finestra su Longacres, Finestra sul Ponte Lambro on 9 aprile 2018 at 17:35Da Finestra MEMO , Finestra su Longacres, Finestra sul Ponte Lambro, Di A. e Un impiegato in favela

Damasco, Siria
Qual è l’istante in cui il sole sorge o tramonta? Lo facevi quel gioco? Hai mai provato a fissarlo con precisione, a cogliere proprio quell’istante al limite tra il giorno e la notte, tra la fine e l’inizio? Io lo so qual è quell’istante: è lo stesso in cui nasce un’idea; lo stesso in cui si prende una decisione, lo stesso in cui si scatta una fotografia e quello in cui qualcuno preme il grilletto e Leggi il seguito di questo post »