un impiegato in favela

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Detto tra noi (il regalo della Finestra)

In Finestra sulla favela Rocinha on 4 luglio 2014 at 03:35

marianina della favela rocinha (foto di barbara olivi)

Guarda quel castello

è tuo, è tuo se lo vuoi…

Che cosa succede quando si fa un regalo a un bimbo che per mesi te lo ha chiesto? Te lo ha chiesto senza pretenderlo, un regalo semplice, te lo ha chiesto con timidezza e con educazione che solo di tanto in tanto si sono lasciate andare a farsi desiderio, speranza e curiosità. Che cosa succede se glielo hai promesso ma non è un regalo facile, e gli hai chiesto di avere pazienza: – Pedro, arriva, arriva, il tuo regalo… – che cosa succede? Leggi il seguito di questo post »

Expulsadeira (l’ultimo racconto, per la seconda volta)

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha, Storie di Pacificazione, Vita da favelado: il nido d'aquila on 17 giugno 2014 at 06:17

favela Rocinha, Rio de Janeiro, Brasile, #finestrasullafavela

La saideira, dal verbo “sair” che vuol dire “uscire”, è l’ultima bevuta prima di tornare a casa, prima di andar via, appunto. La regola vuole che se ti viene proposta dai tuoi compagni di bevute quando accenni all’intenzione di tornare a casa, non puoi rifiutarla; d’altra parte, dopo la saideira ti viene riconosciuto il diritto di dimetterti (e non è conquista da poco). Dopo la saideira, però, potrebbe capitare che ti lasci trascinare da un’ultima chiacchiera. Se indugi, sarai obbligato ad un altro bicchiere, e il rito ricomincerà. In casi estremi, se ti rendi conto che è proprio giunto il momento di andare, potrai appellarti alla expulsadeira: il pilota dell’aereo militare che precipita preme il pulsante di emergenza per poter essere ribaltato fuori dall’abitacolo. Il bancone di un bar della Rocinha è tutt’altro che un velivolo da guerra, ma l’expulsadeira ti salverà. Solo, stai all’erta che l’expulsadeira non si riveli un’engrenadeira, quella che ti fa ingranare verso un nuovo giro.

Come dopo la saideira di un anno e mezzo fa, quando tornai a casa dopo il primo giro di Rocinha, poche ore dopo essere nuovamente atterrato al punto di partenza, vivo le impressioni della diversità dei due mondi. Come la prima volta, anche se il traffico è intenso, nelle strade di Milano mi sento capitato nel mezzo di uno spazio sconfinato e deserto; le stanze di casa sono enormi (pur non vivendo in un palazzo regale). I pavimenti, come anche i marciapiedi, mi invitano a camminare scalzo; l’acqua calda Leggi il seguito di questo post »

La signora Antonia (meno cinque)

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha on 7 giugno 2014 at 18:38

La signora Antonia

Come sono arrivata in Rocinha, gringo? Quanti anni sono passati… almeno ventiquattro, no venticinque, sì venticinque. È una storia triste, non balliamo stasera? A me piace raccontarla, ma forse finirei per annoiarti… Vuoi proprio conoscere la mia storia? E va bene… Un po’ mi vergogno, ma la verità è che sono in Rocinha per amore. Sono del Ceará e sono arrivata in Rocinha per Leggi il seguito di questo post »

Micky skate (meno sei)

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha on 6 giugno 2014 at 02:30

micky skate di rocinha #finestrasullafavela

Questa sera, aggrappato al motorino, al mio motorino, mentre le mie ruote mi portavano in cima verso casa, la Rocinha mi ha regalato ancora una immagine diversa. Ogni giorno c’è qualcosa di nuovo anche se la strada che faccio, salendo e scendendo, descendo e subindo, è sempre la stessa; anche se io ho un punto di vista insolito, diciamo… dal basso verso l’alto. Be’, dalle parti di Sete… sì, tra la rua Dioneia e Sete, prima della rua dois, tre cagnolini  Leggi il seguito di questo post »

La fine di una festa

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha, Storie di Pacificazione on 1 giugno 2014 at 13:10

arma sequestrata in rocinha (foto di fabio vasconcelos tratta dalla globo)

Era sabato e stavo ad una festa, di  quelle tra amici: il pagode de mesa, con la musica e i canti attorno a un tavolo, il churrasco, la cerveja. Una festa come ce ne sono  state tante, nella mia vita. Non che la mia vita sia stata una festa: Leggi il seguito di questo post »