un impiegato in favela

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Sogni di Babadorie hill

In Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno on 8 agosto 2015 at 20:03

Da Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno, di Un impiegato in favela

Sogni di babadorie hill tramonti sierraleonesi

È buio, piove forte, la cabina della fermata mi ha protetto mentre dormivo. Chissà quanti autobus sono passati e per quanto tempo sono rimasto qua sotto. L’aria fresca del mattino ti soffia il sonno tra i capelli. Sarà ancora la mattina del mio primo giorno di lavoro o la notte del giorno dopo? Non scorrono poda podaokada né altre moto né altre auto su e giù per il largo stradone della Spur road. La Babadorie hill sta sempre là davanti. Le poche luci artificiali che la costellano si stanno spegnendo, inclusa quella di casa mia, segno che è la notte che sta cedendo al giorno e non il contrario. Forse è ancora mattina. Forse sono ancora in tempo. Ma perché non c’è nessuno? Leggi il seguito di questo post »

Per due sacchi di riso

In Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno on 31 luglio 2015 at 19:36

Da Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno, di Un impiegato in favela

per due sacchi di riso finestra sulla favela

Di solito preferisco che la Finestra non racconti ciò che capita in ufficio, per rispetto verso i colleghi e il datore di lavoro, e perché trovo che ne derivino storie noiose per chiunque che non sia direttamente coinvolto. Ma ciò che è successo in questi ultimi due giorni devo lasciarlo andare: un soffio su una manciata di parole a caso, e che esse prendano il volo fuori dalla finestra.

Ci sono luoghi, in Sierra Leone, che raggiungi attraversando file di lamiere di zinco e assi di legno incastonati l’uno nell’altro. Oltre la palude che calma le onde furiose dell’Oceano e le accompagna ad accomodarsi placide tra le mangrovie, e a confondersi con la melma, e infine a liquefarsi in polvere; oltre la strada ora asfaltata, ora buche, rivoli di fogna e impasto di escrementi e fango; oltre la fila di baracche che ospitano abitazioni, parrucchieri, sarti, officine di moto e rivenditori di assi di legno e ferramenta, commercianti di buste di plastica e cancelleria, piccoli banchetti di corpi di pollo e pesce giacenti l’uno sull’altro in penombra, a lume di candela, sfiniti dall’ardore della piastra; oltre i negozi di DVD e dischi, che la sera alzano il volume e mostrano un film ad una piccola folla immobilizzata dalla meraviglia; oltre la strada, oltre il mercato, tra le distese di fango interrotte dalle palme che si stagliano a indicare il cielo, e finiscono per ripiegarsi al suolo, vivono comunità di donne, uomini e bambini che negli anni sono stati martoriati dalla guerra e dalle epidemie, e che escono decimate dall’ultima atroce condanna senza processo.

– Ma lo sai da quanto tempo questa gente non vedeva un sacco di Leggi il seguito di questo post »

Cento piatti e qualche volto

In Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno on 24 luglio 2015 at 10:14

Da Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno, di Un impiegato in favela

Rice with cassava leaves

Non esco mai, sto sempre affacciata alla finestra. Per mangiare, a pranzo, posso scegliere tra: riso con foglie di patata e pollo, riso con krain krain e pollo, riso con stufato di arachidi e pollo, riso con foglie di cassava e pollo, riso con stufato di okra e pollo, riso e fagioli e pollo, riso al curry e pollo, riso jollof e pesce, oppure pollo. Il riso jollof è arancione, è fatto con Leggi il seguito di questo post »

EID MUBARAK!

In Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno on 17 luglio 2015 at 18:18

Da Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno, di Un impiegato in favela

I cieli della Sierra Leone dalla Finestra (3)

– Junior, oggi è giovedì, domani è venerdì, e mi stai dicendo che domani sarà festa nazionale, cioè si starà a casa da lavoro, ma non si sa ancora?

– Yes, sir!

– Sono le tre del pomeriggio di giovedì e non si sa ancora se domani sarà festa o no? Leggi il seguito di questo post »

Fantasia e cronaca

In Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno on 15 luglio 2015 at 10:41

Da Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno, di Un impiegato in favela

Fantasia e cronaca

Non si vedono le farfalle, non si vedono ancora, ci sono e si esibiranno tra pochi battiti di ali. Lascia che piova forte, lascia che torni il sole, lascia che piova e che torni il sole, e sfodereranno le ali dalla terra. Si lasceranno solleticare dai fili d’erba e si uniranno tra loro in una nuvola d’ali delicate. Cercheranno il cielo, ogni giorno diverso. Lo cercheranno tutte ma molte di loro non lo raggiungeranno: stormi di volatili in picchiata ingoieranno le ali e i corpi filiformi, e le obbligheranno al ritorno alla terra; altre non riusciranno a staccarsi dal fango: orde di agama le avranno masticate prima. Gli agama agama, Leggi il seguito di questo post »