Da Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno, di Un impiegato in favela
– Junior, oggi è giovedì, domani è venerdì, e mi stai dicendo che domani sarà festa nazionale, cioè si starà a casa da lavoro, ma non si sa ancora?
– Yes, sir!
– Sono le tre del pomeriggio di giovedì e non si sa ancora se domani sarà festa o no?
– Yessir! Deve essere fatto l’annuncio ufficiale.
– E quando sarà fatto, di grazia?
– Non prima delle sei di stasera, ma più probabilmente alle sette, Sir.
– Quindi alle sei o alle sette di stasera sapremo se domani dobbiamo venire in ufficio o no.
– Yessir!
– E a te pare normale?
– Aaah, Sir, i capi devono decidere, Sir, se il giorno di ringraziamento per la fine del ramadan, per la fine del mese di digiuno, sarà domani o sabato.
– E se sarà sabato?
– Sabato si pregherà e a casa da lavoro staremo lunedì.
– Ah, cioè, perché comunque un giorno di vacanza non ce lo toglie nessuno, è così?
– Yessir!
– Ma la festa è nazionale? Cioè vale per tutti, musulmani e cristiani?
– Yessir! Come il Natale. A Natale in Salone fanno festa tutti, cristiani e musulmani.
– Non posso darti torto. Però almeno il Natale si sa con un certo anticipo quando sarà…
– Yessir!
– …e se il Natale capita di sabato o di domenica non è che il lunedì si sta a casa…
– Nosir!
– Nosir cosa? Mi stai dicendo che se il Natale capita di domenica, si sta a casa il lunedì?
– Yessir, si sta a casa.
– Ah, be’. E come si augura buon Natale in questo caso?
– Eid Mubarak, Sir!
– Allora, Eid Mubarak, Junior!
– Yessir, Eid Mubarak e buon Natale!