un impiegato in favela

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Guardami in faccia!

In Finestra sulla Nigeria (del nord) on 12 luglio 2016 at 07:56

Da Finestra sulla Nigeria (del nord), di Un impiegato in favela

Cento volti Nigeria

Scambiamocelo uno sguardo dai, e manteniamolo anche per più di pochi secondi, guardiamoci, concediamoci la reciproca conoscenza, anche se da parte mia non ti mostrerò molto oltre l’ovale che il velo mi incornicia attorno al viso. Guardami in faccia, sono viva, adesso, proprio adesso, mentre il mio volto giunge a te che hai deciso di accettare un invito, sono viva, respiro… sto respirando proprio adesso che impari a conoscere qualcosa in più di me, che osservi una mia foto, che ascolti le mie parole. Sono viva da qualche parte, lontano, sì, ma non tanto lontano quanto le stelle. Ognuno dei nostri volti è una stella che palpita, ma non sopra le nuvole, proprio qui, ben piantata su questa stessa terra che ogni santa mattina ci mettiamo a calpestare.

Mi sveglio prima dell’alba, tra pareti composte della stessa materia delle suolo, Leggi il seguito di questo post »

Un venerdì a mezzogiorno

In Finestra sulla Nigeria (del nord) on 8 luglio 2016 at 16:27

Da Finestra sulla Nigeria (del nord), di Un impiegato in favela

Moschea di Abuja mosque

Esco dai, passo da Mr Biggs a prendermi del riso con autentici fagioli nigeriani o magari il fried rice with chicken o il jollof rice with chicken o magari il riso con quel sugo verde dentro al quale ci mettono un po’ di tutto, dal pollo alla carne di manzo alle cotiche, alla carne di pesce-gatto con quintali di peperoncino. Fa caldo oggi, le piogge si sfogheranno più tardi, la città è caotica dalle parti del lago di Jabi: chi si dà da fare a vendere suya, chi a fabbricare vetrine limando lastre trasparenti, chi insiste a chiederti se vuoi farti uno scatto per il passaporto, chi a martellare, chi a preparare il suo banchetto per il mercato, chi se ne sta annoiata dietro a un bancone di torte dalla corazza lucida, chi si limita ad osservare tutti gli altri sonnecchiante, abbandonato a un marciapiede, perché i giorni di festa dell’Eid non sono bastati a riposarsi a dovere. Le strade son fitte di tir che procedono ad alta velocità strombazzando nel vano tentativo di neutralizzare lo sfarfallio dei furgonicini a tre ruote gialloverdi che, tra occhiatacce e stridii di copertoni sull’asfalto, si ritrovano su ogni lato: a destra, a sinistra, a volte di sotto, mosche svolazzanti attorno a una pesante vacca africana. Ma si leva una voce da un balcone e Leggi il seguito di questo post »

Sopra le nuvole

In Finestra sulla Nigeria (del nord) on 6 luglio 2016 at 10:40

Da Finestra sulla Nigeria (del nord), di Un impiegato in favela

Sopra le nuvole Eid Mubarak!

Candido, immobile, è tutto così candido e immobile qui. Neanche le eliche, impegnate a frullare scorci di cielo blu, danno l’impressione di sentirsi poi così agitate; è come non ci fossero, tanto sono veloci, e danno la sensazione di qualcosa di rinfrescante che ti solletica le guance, come quando non hai niente da fare, ti siedi sugli scogli, ti lasci andare a pensieri leggeri, perdi tempo e un soffio di vento ti accarezza dolcemente il viso.

“Ramadan, il mese della conquista e della jihad,” ha dichiarato intanto Abu Mohammad al-Adnani, guida dell’IS: “Preparatevi, siate pronti… a fare di questo mese una calamità ovunque per i non-fedeli… che si preparino specialmente i combattenti e i sostenitori del califfato in Europa e in America.” Leggi il seguito di questo post »

Nata il quattro luglio

In Ad Antonio Spirito, Finestra sul Ponte Lambro, Finestra sulla favela Rocinha, Finestra sulla Nigeria (del nord), Finestra sulla Sierra Leone, Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno, Finestra sulla terra, Il libro della Finestra on 3 luglio 2016 at 14:17

Finestra sulla favela nata il quattro luglio muac screening

Quel giorno sono nata, quel giorno di quattro anni fa. Non è che siano tanti, quattro anni, ma qua e là qualcosa ho visto lo stesso. Il mio viaggio si avviò prendendo coraggio e uscendo da pareti diroccate e grigie di muffa. Fuori trovai ad aspettarmi un camioncino sgangherato che i grandi che passarono a prendermi fecero partire a spinta, ed è così che, a colpi di tosse e borbottii, il camioncino si mise in moto.

Percorremmo un tornante che risaliva una collina e si faceva sempre più stretto fino a contorcersi su se stesso aggrovigliandosi in vicoli stretti e scoscesi lungo i quali scorsi una scorribanda di bimbi in ciabattine e pantaloncini che vi si precipitava alla ricerca di un açaí o di qualche scherzetto. Dietro a loro, nell’ombra, stava seduto calmo un bimbo più grande; con lo sguardo lontano accarezzava Leggi il seguito di questo post »

Sotto le stelle a Potiskum

In Finestra sulla Nigeria (del nord) on 1 luglio 2016 at 12:42

Da Finestra sulla Nigeria (del nord), di Un impiegato in favela

Sotto le stelle a Potiskum #finestrasullafavela

L’equilibrista dei mango, eccolo qui di nuovo di passaggio. Come fa a tenere in equilibrio sulla testa un vassoio con una pila di manghi sbilanciati tutti da una parte per averne venduta una metà e camminare comunque con quella disinvoltura? Procede con la facilità di chi non ne ha fatto cadere uno da anni, o forse da mai, nemmeno magari spintonato accidentalmente da qualche passante. Quante volte dovrò chiedermi come fa per trovare la risposta? Non ci riuscirei nemmeno se mi ci esercitassi per i prossimi dieci anni; è che lo fa fin da piccolo, ecco. E infatti eccone un altro che passa con un’altra pila di manghi, solo che il vassoio è più piccolo, e la testa che lo sorregge anche.

Ma i miei pensieri su equilibrismi vari vengono interrotti da Gozi che mi chiede come sto, come va il lavoro, se ho passato una buona notte, come da uso locale, e perché i miei colleghi non sono qui. Troppo difficile spiegarle che, di tanto in tanto, quando manca l’elettricità e la connessione ti molla, preferisci restare a margine di questo spiazzo polveroso costellato di sedie e tavolini di plastica con le nuvole che ti minacciano sopra alla testa, solo tu insieme alla minaccia di mettersi a scrosciare, ma lei è già passata ad altro e incalza con le domande:

– Sei sposato? Leggi il seguito di questo post »