L’autunno avanza, e a quest’ora è già buio. Le stagioni sono capovolte, e le favelas sono mondi capovolti sui dorsi delle colline. L’inferno lo incontri risalendo una ripida scalinata, come marzo è preludio dell’inverno. Quando è inverno fa caldo e il cielo è blu, e lassù, su per i vicoli dell’inferno, che sia inverno o estate, è tutta vita.
Appaiono inferni, agli abitanti di fuori, e si rivelano tutta vita a chi di loro entra a conoscerli. Per gli abitanti di dentro sono paradisi, paradisi senz’acqua, senza scuola; paradisi di cascate di fogna, e di angeli in divisa che ti puntano i fucili addosso, e di altri angeli, senza divisa, che muoiono dissanguati in un angolo remoto. Al limite tra l’inferno e il paradiso, sono luoghi di grande emarginazione e auto-emarginazione. Condividere, raccontare, è Leggi il seguito di questo post »