L’autunno avanza, e a quest’ora è già buio. Le stagioni sono capovolte, e le favelas sono mondi capovolti sui dorsi delle colline. L’inferno lo incontri risalendo una ripida scalinata, come marzo è preludio dell’inverno. Quando è inverno fa caldo e il cielo è blu, e lassù, su per i vicoli dell’inferno, che sia inverno o estate, è tutta vita.
Appaiono inferni, agli abitanti di fuori, e si rivelano tutta vita a chi di loro entra a conoscerli. Per gli abitanti di dentro sono paradisi, paradisi senz’acqua, senza scuola; paradisi di cascate di fogna, e di angeli in divisa che ti puntano i fucili addosso, e di altri angeli, senza divisa, che muoiono dissanguati in un angolo remoto. Al limite tra l’inferno e il paradiso, sono luoghi di grande emarginazione e auto-emarginazione. Condividere, raccontare, è lottare contro il pregiudizio, contro l’emarginazione e contro l’auto-emarginazione, e questo è il senso della #finestrasullafavela.
Ma la finestra si affaccia anche sul percorso personale di uno che si è concesso il tentativo di cercare una vita nella quale potesse rivedersi in pieno, e in piena passione, un secondo dopo l’altro, domenica sera e lunedì inclusi; e per il quale la favela ha preso ad essere il simbolo di una vita così fatta, e i suoi abitanti l’esempio di come si possa amarla ogni giorno, in bilico tra l’inferno e il paradiso.
La finestra è dunque anche un invito a fare di un desiderio l’inizio di un viaggio, e per questo la successione di racconti narrati rappresenta un percorso; e questi, da quando sono stati pubblicati (da fine giugno 2012), non sono stati modificati di una virgola, se pure forse i primi lascino a desiderare, tecnicamente, ancor più dei recenti. Ma il percorso è mutevole, e, per quanto mi riguarda, mostra quanto sia importante lanciarsi nell’esperienza, per imparare gradualmente a scrivere, come per imparare ad osservare, ad approfondire e a vivere; e il percorso continuerà ad evolversi. Per esempio, tra meno di tre mesi, a metà giugno (2014), sarò di ritorno a casa, in Italia, perché è da qui che andrò avanti con il mio tentativo, verso una destinazione che ancora non conosco (ed è questo il bello, no?). La Finestra resterà aperta grazie alla continuazione da remoto dei rapporti e dei contatti con gli amici per i quali la Rocinha è casa, e che qui rimarranno a lottare.
Sia come sia, a giugno 2014, tra poco meno di tre mesi, la Finestra compie due anni; infatti, il primo racconto è stato condiviso a giugno del 2012, e da allora per più di 20.000 volte qualcuno vi si è affacciato, e così, per più di 20.000 volte una parte di umanità ha sorvolato il suo muro di emarginazione e di auto-emarginazione, ed ha viaggiato attraverso più di 70 Paesi del mondo.
Per giocare a ripercorrere insieme questo cammino, ecco la classifica dei 15 racconti più letti da giugno 2012 ad oggi 30 marzo 2014 (con un altro ricordo e un abbraccio a Gleice, che è la meravigliosa giovane, tristemente, più nota della Finestra):
- Gleice Oliveira, 18 anni: nuova violenza subita in Rocinha (7 marzo 2014)
- Dall’atterraggio al volo in favela (26 giugno 2012)
- Cidade de Deus, la favela desolata (6 settembre 2012)
- Un fine settimana in guerra (17 febbraio 2014)
- Benvenuto a Rocinha (7 luglio 2012)
- L’urlo di un sedicenne, due mesi di violenza a Rio (20 febbraio 2014)
- Intervista a un saggio bimbo di favela #StayAnimalSpirit (15 novembre 2013)
- Messaggi nella bottiglia da Jacarezinho (28 giugno 2012)
- Favelas di notte, lacrime dalle colline (28 agosto 2012)
- Ritorno in favela Rocinha dopo una serata a Lapa (7 agosto 2012)
- Le città dei bimbi (23 luglio 2012)
- Cuccioli selvaggi di Rocinha (4 luglio 2012)
- Saidera (l’ultimo post) (19 gennaio 2013)
- Temporale estivo (17 gennaio 2014)
- Vai com Deus (11 gennaio 2013)
Ed ecco i 10 più votati da allora:
- Favelas di notte, lacrime dalle colline (28 agosto 2012)
- Artur di Rocinha e il calendario (11 novembre 2012)
- Scalate con bambù (12 luglio 2012)
- Rua Um di Rocinha, già roccaforte del narcotraffico (4 settembre 2012)
- Scarafaggi di favela (27 settembre 2012)
- Natale tutti al mare, a São Conrado (15 dicembre 2012)
- L’importanza del secchio (11 settembre 2013)
- Messaggi nella bottiglia da Jacarezinho (28 giugno 2012)
- Cuccioli selvaggi di Rocinha (4 luglio 2012)
- Il cammino di Santa Marta, la favela (18 luglio 2012)
Per lotta all’emarginazione o per gioco che sia, il cortese lettore che desideri condividere qual è il racconto che gli è piaciuto di più, e che desideri condividere tale racconto sul suo social-network preferito, sarà il benvenuto.