Due volanti della polizia pacificatrice sfrecciano a sirene spiegate lungo l’Avenida Niemeyer, che mette in comunicazione Leblon alla Rocinha, passando da Vidigal, via lungomare. Il cobrador dell’autobus, già stanco di una notte di lavoro ormai sul finire mentre si sono fatte le quattro del mattino, infastidito da due giovani sguaiati che, agitando una bottiglia di whiskey svuotata per tre quarti, alle curve perdono l’equilibrio e ora urtano il cobrador stesso, ora sgomitano una signora anziana seduta al suo posto con le braccia incrociate, mentre l’autobus sbanda per evitare la volante che rischia il frontale invadendo l’altra corsia a tutta velocità e contromano, storce la bocca in un’espressione di disapprovazione, e si dice ad alta voce che qualcosa deve essere capitato in Rocinha, di nuovo. Uno degli ubriachi gli intima di non parlare male della Rocinha e si merita un rimprovero secco, cachaçeiro che non sei altro. Gli altri passeggeri fissano la notte fuori dai finestrini, ciascuno assorto nei suoi pensieri.
Raggiunto il viadotto che separa São Conrado dalla Rocinha, i passeggeri scendono con preoccupazione; io con loro. L’atmosfera è tesa: non è quella festosa del sabato notte, e le baracche del camelodromo (il mercato dei venditori ambulanti), di solito illuminate e accoglienti tutta la notte, hanno le saracinesche sbarrate e si confondono l’una con l’altra nel buio pesto. Superata l’ultima, si apre la vista alla passarela, e poi a una camionetta nera della polizia militare, due, tre: un’intera truppa di soldati si accalca dalle parti al passaggio pedonale, all’inizio della via Ápia, in compagnia del giovane popolo della notte, che qui tutti i fine settimana si riunisce a bere, ad ascoltare musica, a corteggiare e a farsi corteggiare, ma che questa volta è dimezzato rispetto al solito: negli occhi vitrei di una notte di vizi si scorge una vena di ansia.
Alzando lo sguardo alla collina, dove di solito brillano fragili le lampadine che gli abitanti amano lasciare accese davanti agli usci, c’è un’enorme macchia nera, e la musica tace. Sale l’attenzione e si scorgono le tracce di uno scenario di guerra, Leggi il seguito di questo post »





