Un raggio di sole filtra nell’oscurità di un vicolo e si riflette sempre sullo stesso punto. Centoventi anni fa c’era un allevamento di buoi, settant’anni fa un gruppo di disertori italiani ha costruito una fazenda e ha dato un nome italiano ad alcune strade, sessant’anni fa fu asfaltata la estrada da Gávea, e ci facevano le corse automobilistiche; cinquant’anni fa arrivarono i primi migranti dal nordest Leggi il seguito di questo post »
Posts Tagged ‘narcotraffico’
Rocinha in movimento continuo
In Finestra sulla favela Rocinha, Storie di Pacificazione on 22 ottobre 2013 at 00:37Colpi d’arma da fuoco di lunedì mattina
In Finestra sulla favela Rocinha, Storie di Pacificazione on 14 ottobre 2013 at 23:08I colpi d’arma da fuoco sono secchi e freddi. Sono secchi e freddi quando li senti esplodere tra mura rischiarate dall’aurora di un lunedì mattina. Passano indifferenti e ti lasciano indifferente. Non importa che ne capiti uno o che arrivino in serie di quattro: te ne accorgi dopo che sono capitati, e ti lasciano con il dubbio che siano capitati in sogno. Leggi il seguito di questo post »
Rua dois di notte
In Finestra sulla favela Rocinha, Storie di Pacificazione, Strade di Rocinha on 2 dicembre 2012 at 19:50Il pagode è un genere di musica popolare che piace molto in favela, simile al samba per chi non è nato in Brasile o per chi non ha avuto modo di ascoltarlo spesso, racconta relazioni d’amore con toni maschilisti. Prima del processo di pacificazione (che ha visto l’entrata dell’esercito ufficiale in alcune favelas di Rio, a spodestare il controllo pluridecennale di quello dei narcotraffico) le manifestazioni di pagode hanno visto la partecipazione di interpreti di fama internazionale. Al termine del concerto negli auditorium o negli stadi della città del ceto medio, gli artisti si recavano in favela per divertirsi tutta la notte, per portare rispetto al popolo di favela, per onorare l’invito dei capi del narcotraffico. Le strade si affollavano e il traffico si fermava tutta la notte o fino al primo pomeriggio del giorno dopo, ma solo quello delle automobili e delle moto. Erano grandi feste di musica, sorrisi, abbracci, balli, birra, cachaça, marijuana e cocaina.
Da dopo la pacificazione le feste di pagode si sono fatte più rare e sono state ridimensionate perché gli eserciti del narcotraffico non possono più finanziarle. Di tanto in tanto sono le aziende private di servizi televisivi e di telefonia (la Sky, la Claro, la Vodafone, la TIM) a finanziarle, oppure, come nel caso del pagode che si svolge la sera di tutte le domeniche in piazzetta tra la rua 4 e la rua dioneia di Rocinha, sono gli abitanti stessi a fare colletta: due reais a testa per pagare i cantanti; il churrasco e la cerveja ognuno se li paga da sé.
Di domenica, la sera, puoi fermarti al pagode e poi, alla ricerca di un altro ritmo, puoi scendere per la rua tres, Leggi il seguito di questo post »
Rua Um di Rocinha, già roccaforte del narcotraffico
In Finestra sulla favela Rocinha, Strade di Rocinha on 13 settembre 2012 at 23:58Um vuol dire uno e rua um, delle quattro intitolate con un numero in Rocinha, è la via che parte da più in alto, dalla cima do morro (dalla cima della collina) sul quale la favela si arrampica. Probabilmente in virtù della posizione sul territorio, questa zona è stata scelta come una delle principali fortezze dell’esercito del narcotraffico, ai tempi in cui il narcotraffico c’era ancora, prima del processo di pacificazione; perché adesso c’è chi dice che non ci sia più.
All’inizio di rua um c’è sempre una signora che qualcuno chiama spaventabambini, perché è molto brutta e chiassosa. Leggi il seguito di questo post »