un impiegato in favela

Archive for the ‘Finestra sulla terra’ Category

L’epidemia era finita ma

In Finestra sulla terra on 18 febbraio 2016 at 12:30

Da Finestra sulla terra, di Un ricercatore in favela

A poco più di 2 mesi da quando è stata dichiarata “Ebola free” (lo scorso 7 Novembre 2015), mentre le sue lande erano rinfrescate dall’Harmattan che rende l’aria fosca e i fuochi bruciavano le pianure rinsecchite dalla dry season, in Salon si è tornati a parlare di Ebola, di morte, di quarantena e di misure speciali per prevenire il contagio.

L'epidemia era finita ma

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Anticipazioni

In Finestra sul Ponte Lambro, Finestra sulla terra, Il libro della Finestra on 17 febbraio 2016 at 15:44

Libri della giungla

C’era una volta un piccolo Paese africano, una briciola, un angolo di un Continente sterminato, un Paese noto per un’atroce guerra civile che ha coinvolto direttamente molti bambini arruolandoli e per la più terribile epidemia del secolo, l’epidemia di Ebola. C’era e c’è ancora, quel Paese, anche se, forse, non ti capita di sentirne più molto spesso. Domani e la settimana prossima, se ti affacci alla Finestra sulla favela, saprai a che punto è l’epidemia, lo saprai dalla voce di amici sierraleonesi tradotti e interpretati da Andrea, Un ricercatore in favela, attraverso le parole e le immagini della sua Finestra sulla terra. I racconti dalla Sierra Leone si alterneranno nelle prossime settimane ad altri racconti di periferia, della periferia di casa, i nuovi racconti de Finestra sul Ponte Lambro di Un impiegato in favela. Per un ritorno alla favela originaria, alla favela Rocinha, c’è infine “Finestra sulla favela: Racconti e immagini dalla Rocinha di Rio”, l’e-book di Marco Loiodice e Antonio Spirito disponibile per Kindle, tablet, smart phone, che è possibile scaricare su Kindle Store e qui.

Abre a janela na favela!

Trotterellando per il 2015

In Finestra sulla Sierra Leone, Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno, Finestra sulla terra on 30 dicembre 2015 at 18:52
bimba di macega favela rocinha 2

(foto di Julio Rezende) Scusate è sgranata, ma ci piaceva lo stesso.

Vivo nel quartiere che si chiama Macega nella favela che si chiama Rocinha. Ho i ricci biondi e trotterello su e giù per la collina con il mio amico piccolo dai ricci neri che vuole salire sempre a cavalcioni e che si chiama João. Ho altri amici: un cagnolo che si chiama Mané e mi guarda le spalle quando trotterello e altri bambini curiosi che non mi lasciano mai sola e si nascondono dietro l’angolo a vedere che faccio e si chiamano José e Bené. Alla fine dell’anno, a casa mia, Leggi il seguito di questo post »

Il ragazzo di campagna e il ragazzo di città

In Finestra sulla terra on 23 dicembre 2015 at 15:02

Da Finestra sulla terra, di Un ricercatore in favela

Il ragazzo di campagna e il ragazzo di città

Il mio nome è Ahmed vivo a Freetown, la capitale, ha  circa un milione di abitanti. Vivo in una casa che mi sono costruito io in mezzo alle altre del quartiere. L’ho costruita dove ho trovato spazio con il poco materiale che sono riuscito a comperare e con tutto il resto che ho potuto recuperare qua e là.

Il ragazzo di campagna e il ragazzo di città

Mi chiamo Abu, vivo a Bumba, un villaggio nella provincia nord a 25 miglia da Kambia, la città principale del distretto, in un’area rurale tra savana e foresta tropicale. La mia comunità è composta da Leggi il seguito di questo post »

Operazione trasparenza in via della povertà

In Finestra sulla terra on 2 dicembre 2015 at 09:17

Da Finestra sulla terra, di Un ricercatore in favela

In Sierra Leone la corruzione è molto diffusa. Secondo il corruption perceptions index, questo paese si colloca al 119° posto su 174 (dati del 2014). C’è chi dice che non sia un problema che riguarda esclusivamente gli uffici pubblici, la classe politica e i ricchi funzionari di Stato, ma che qui tutti in quanto sierraleonesi o africani siano corrotti o corruttibili… insomma, bramosi di soldi. Non so se è veramente così, conosco persone che non mi sembrano meritare questa etichetta. Allora, in nome della trasparenza, pubblico gli stipendi di un po’ di lavoratori… quei pochi che un lavoro ce l’hanno si intende, sì, perché in Sierra Leone questi sono una minoranza della popolazione.

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