un impiegato in favela

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Non siamo santi né eroi

In Finestra sulla favela Rocinha, Oltre la favela Rocinha on 14 febbraio 2014 at 10:13

Missione: consegnare un calendario de Il Sorriso dei miei Bimbi a Copacabana.
Mezzo: motorino di favela, con documenti di favela.
Ostacolo: la polizia.

Non c’è niente di meglio, in una giornata molto calda, che lasciarsi andare incontro al vento che ti solletica le guance e ti solleva la maglietta per farla volare come il mantello di un super-eroe. Con il motorino poi, Leggi il seguito di questo post »

Mariana Hotel

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha, Oltre la favela Rocinha on 28 novembre 2013 at 22:08

Nella travessa da liberdade c’è tutto quello che mi serve. È una strada molto lunga, quindi non fa niente che non posso andare oltre alla fine che sta di là, e nemmeno oltre a quella che sta di qua. La mia casa è molto grande, e quando fa caldo c’è pure una piscina e un tubo che io e Joni usiamo per spruzzarci, e ci bagniamo tanto come quando andiamo alla spiaggia. Joni mi fa ridere quando è tutto bagnato e si strizza gli occhi. Leggi il seguito di questo post »

I due fratelli

In Finestra sulla favela Rocinha, Storie di Pacificazione on 3 novembre 2013 at 18:29

I due fratelli visti da Ipanema, da Antonio Spirito (i suoi riferimenti in “Contatti e accrediti”)

Quando  un riflesso scuro compare sul viso di Wellington, il bimbo che vive nel beco do rato molhado, sul suo volto si riflette il suo futuro più probabile. Con gli occhi opachi e concentrati, fissi su un angolo apparentemente insignificante del vicolo, le sopracciglia corrucciate, le labbra serrate e tristi, la pelle dal colore malsano, prende il volto di chi ha paura di qualcuno o di qualcosa che potrebbe giungere da dietro l’angolo, di chi sa che potrebbe perdere la vita tra un istante e che, in nome della vita,  resta e lotta; prende le sembianze di un essere selvaggio che  scruta tra le fronde della foresta un possibile pericolo o una preda, e di un giovane soldato armato di Roupa Suja che fa la vedetta, seduto all’angolo di una boca de fumo ad aspettare il nulla o la morte. Quando sul volto di Wellington batte questo riflesso, per ingannare la mia, di paura, mi affretto a prenderlo in braccio e a farlo volare, di modo che spieghi la sua bocca larga dai denti storti, e liberi la sua risata emozionata; allora la luce dell’infanzia torna sul suo volto, e Wellington torna a vivere. Leggi il seguito di questo post »

Favelas di notte, lacrime dalle colline

In Finestra sulla favela Rocinha, Oltre la favela Rocinha on 29 agosto 2012 at 02:33

Cristo Redentor, Rio de Janeiro

Può capitare che la favela ti stanchi e allora, per una sera, decidi di fare una passeggiata a Gávea, il quartiere che confina con Rocinha. Ad accompagnare questa linea di separazione c’è una scuola americana per ricchi: il campus, i campi sportivi, abitazioni per gli studenti dalla struttura solida, corredate di buoni servizi. I tetti rossi e spioventi del collegio si vedono dalla cima della collina sulla quale si inerpica Rocinha, ad esempio da dove finisce la rua um, principale presidio dei capi del narcotraffico fino a qualche mese fa, fino a prima della pacificazione. Qui la favela Rocinha cede il passo alla foresta, ma non prima di aprirsi in un campo di calcetto dove a quei tempi le feste erano una costante, di notte e di giorno… ma questa della rua um è un’altra storia… si diceva invece che dalla cima della rua um si vedono i tetti della scuola americana; Leggi il seguito di questo post »