Finestra su San Vittore, quarto e ultimo
Passiamo alla sezione femminile del carcere. Danica entra e esce dal carcere da anni e l’agente di polizia penitenziaria che ci accompagna conosce bene la sua storia: è una donna senza nazionalità. Kosovara, fuggita dalla ex-Jugoslavia a fine anni ottanta in tempi di guerra, ha la sfortuna di non ritrovarsi a casa quando i cittadini dell’ex-Jugoslavia possono e devono scegliere la loro nazionalità. È stata in Francia, poi in Italia, qui è rimasta per tanti anni: non può essere mandata via come clandestina o per aver commesso reati penali, perché non ha nazionalità, non c’è un Paese che le appartenga, appartiene al Limbo, è sospesa tra confini che si diradano al suo passaggio, insegue le burocrazie di tutti i Paesi per farsi riconoscere nata e viva e continua a vagare confusa e incerta nell’ansia di trovare la sua culla perduta, senza trovarla mai.
È dentro per furto e ha talento per la pittura. Ci mostra i suoi disegni e i suoi dipinti. Vuole regalarne uno a Perduca che dirige la visita ispettiva del primo maggio. Questi chiede se può girare il regalo a Marco Pannella. Danica spalanca la bocca di stupore, sorride e si agita:dice che lo ama, e quando apprende che domani sarà il suo ottantaduesimo compleanno, insiste, vuole fare un disegno nuovo solo per lui.
Allora la lasciamo disegnare, proseguiamo il nostro percorso con la promessa di tornare da lei. A conclusione del nostro giro Danica ci consegna il disegno con una dedica speciale, che dice che questa visita l’ha fatta sentire un po’ a casa.
N.d.R. La Finestra su San Vittore si conclude qui, per il momento, e la Finestra sul Ponte Lambro resterà sospesa per qualche tempo per lasciare spazio ad una nuova Finestra. Se avrete voglia di restare affacciati, nei prossimi giorni dalla Finestra scorgerete un nuovo paesaggio.