– Sì, signora, poco fa hanno stabilito con certezza che quel buco che entrava dalle scapole e usciva dal petto non era stato causato da una caduta accidentale, ma da una pallottola, e che la pallottola proveniva da un fucile della polizia pacificatrice.
– Ma era quel ragazzo che ballava alla televisione, tanto carino? Perché gli hanno sparato, era un narcotrafficante?
– Macché signora, ma le pare? Lavorava, proprio come dice lei, in televisione. Nella favela ci era nato e vissuto, e lì stava, come tanti, a far festa con gli amici. Dicono che si è trovato in strada durante un’incursione della polizia, che ha tentato di scappare, e che un poliziotto, scambiandolo per un narcotrafficante in fuga, gli ha sparato. Poi il suo corpo è stato maltrattato, manipolato, perché non si risalisse al colpevole… e così adesso c’è una manifestazione di protesta a Pavão-Pavãozinho, proprio qua dietro al tunnel.
– Uuuuh, sarà come dice lei… ora ho capito perché siamo bloccanti nel traffico…
– Hanno chiuso il tunnel, signora, hanno chiuso il tunnel di Cantagalo, nel cuore di Copacabana, signora, per la manifestazione.
– Ah, quindi non per lavori in corso come c’è scritto su quel cartello là… ma che strano… e a me tocca star qua sull’autobus adesso? Guardi che disagio: è da due ore che son qua. Mai più! La prossima volta prendo il taxi.
– Signora, sì, lei che può, lo prenda sì, il taxi. Per me, vorrei solo arrivare in Rocinha in tempo per i fuochi d’artificio.
– Lei è della Rocinha? Così un buon uomo… ma che strana serata… no, io mi fermo a Gávea sa, ma i fuochi fanno lì da lei? Perché? Per quel ballerino?
– Per San Giorgio, signora. Lo sa, vero, che San Giorgio per i macumbeiros è associato a Ogum, la divinità del metallo e della guerra? Così, seguendo la tradizione, stanotte, poco prima dell’alba, il cielo sopra alla Rocinha rifletterà la potenza della guerra. La Rocinha esploderà di botti e il suo cielo si colorerà di luci, ovunque: a partire dalla via Ápia, fino a là in fondo a Vila Verde, nella rua dois, e fin lassù in alto nella rua um, e a Roupa Suja, a Cesario e a Macega. Certo, lei ha ragione: non posso fare a meno di pensare che questa notte lo si farà anche un po’ per quel giovane. La sua morte non è avvenuta nella stessa favela, ma la storia è la stessa di molti altri, e degli altri come lui non si sa niente perché mica tutti sono riusciti a fare il ballerino della Globo.
– Che casino, quelle favelas. Ma, mi dica, lei è un macumbeiro, per caso?
– No, signora, sono brasiliano, e, anzi, mi scusi, solo per oggi le voglio dire che sono più che brasiliano: sono brasiliano di favela, e lo so come vanno certe cose.
Un saluto a Douglas Rafael da Silva Pereira, che all’età di 26 anni si è imbattuto in una pallottola, e a quell’altro ragazzo che è stato ucciso durante la manifestazione che ha fatto seguito, a quel dodicenne che durante la stessa manifestazione è stato ferito, e a tutti i desaparecidos ignoti.

fuochi d’artificio nella favela Rocinha, nella nottata di Sao Jorge, San Giorgio #finestrasullafavela