Da Finestra sulla Nigeria (del nord), di Un impiegato in favela
…a nord-est, dicevo… ma prima di tornare a nord-est, se posso, mi soffermerò ancora un attimo su Abuja. Qui ad Abuja faccio parte di una comunità che non è solo di cooperanti: ci sono le ambasciate e le aziende e si organizzano molte feste. La possibilità di distrarsi dal lavoro c’è. Certo, non c’è il tramonto sul mare di Freetown, be’, anche perché qui non c’è il mare: c’è un piccolo lago vicino a casa, ma pare che non sia un posto molto bello dove andare, è molto polveroso, ed è circondato da strade a quattro corsie. Abuja ha qualcosa di spettrale: se adesso butto lo sguardo fuori dalla finestra vedo un lampione che proietta un alone giallo sull’asfalto, auto in sosta, una strada deserta. Ora come ora non si percepisce neanche il ronzio dei generatori: l’elettricità pubblica è attiva, ma è appena passata una tempesta molto intensa. Sta arrivando la stagione delle piogge, dicono che arriverà tra poche settimane, chissà com’è qui, la stagione delle piogge. Chissà quella gente a nord-est, come ha vissuto la tempesta, chissà quelli che stanno nei campi profughi: Leggi il seguito di questo post »