Non bisogna mai lasciarsi sfuggire nulla quando vivi in un nido d’aquila di favela. All’improvviso, può capitare che ti ritrovi un divano sul terrazzo, ok, va bene, è della vicina che te l’ha lasciato senza chiederti il permesso, ma dice che lo toglierà presto. Ok passano i giorni, le settimane e poi i mesi ed è una quotidiana lotta: piove o c’è il sole, ogni volta che la incontri, la vicina di casa ti garantisce che è questione di ore. Si tratta di mantenere l’equilibrio tra il mantenere i buoni rapporti con il vicino di casa, esprimendosi con autorità e senza rotture, e allo stesso tempo fare in modo che il divano sparisca. Fu così che, dopo una permanenza da gennaio a maggio, improvvisamente il divano scomparì. Lo vedi scendere piano piano giù per la scalinata come se potesse camminare da solo. Ma tutto torna e non bisogna mai lasciarsi sfuggire nulla, e se al divano mancava lo schienale, da qualche parte lo schienale doveva trovarsi. Ed eccolo qui. Tutto torna. Dopo pochi giorni dalla partenza del sedile, è tornato anche il divano, in forma di schienale. In questo momento stanno sparando molto in Rocinha, tra la 99 e la rua um, pare. Tornerà la calma in Rocinha? Se torna, prima o poi tornerà a sua volta la sparatoria. Tra circa due settimane anche la Finestra sulla favela tornerà a casa: in Italia, al quartiere Ponte Lambro di Milano. Se qualche cortese lettore si fosse affezionato alla favela Rocinha e qualcuno dei suoi abitanti, ne sentirà la mancanza come ne sentirà la mancanza la Finestra. Ma le lancette dell’orologio hanno fatto molti giri, e un arco di due anni nella Rocinha per il momento è stato sufficiente. La Finestra si aprirà su qualche altro luogo, di emarginazione e di grande umanità, che sia esso remoto o fisicamente vicino a casa, ma di questo se ne riparlerà in seguito. Per il momento basti sapere che tutto torna, come i divani sul terrazzo di casa.