Sono appiccicati a tutti i muri e ai pali di Rocinha due proposte per il futuro dei giovani della favela: una del Governo, l’altra della Red Bull insieme ad Afroreggae. La prima si intitola “Projeto Jovens Militares”, un progetto che prepara “bambini, adolescenti e adulti dai 9 ai 30 anni” alla marina, all’esercito, all’aeronautica, alla polizia militare, ai pompieri (qui militari) e dà accesso al collegio militare: tu entri in quarta elementare ed esci soldato, e nel corso degli anni di formazione avrai accesso ad un piano di salute e odontoiatrico dedicato, all’alloggio, alla pratica sportiva e ad un rimborso spese mensile, che alla fine della formazione potrà mutarsi in un salario dalle cifre altrimenti inarrivabili per la maggior parte degli abitanti della favela che si spaccano la schiena: dai 1.500 reais agli 8.750 reais (dai 500 ai poco meno di 3.000 euro). La seconda proposta prevede che si possano avverare i tuoi sogni di giocatore di calcio professionista: al campetto di Vila Verde di Rocinha, tra pochi giorni, nell’ottica dell’imminente apertura della Coppa del Mondo, ci sarà una selezione speciale di ragazzini dai 10 ai 13 anni che ti consentirà di accedere ad uno speciale formazione calcistica condotta dai massimi esperti in area “tecnica, fisica, medica, di alimentazione e di educazione”.
Che cosa vuoi fare da grande? Il soldato o il calciatore? Puoi scegliere.
Poi c’è il Garage delle lettere, che è quasi pronto. Qui ti siedi e scopri che potrai scendere ventimila leghe sotto i mari fino a sbucare dall’altra parte, dove potrai far coraggio ai contadini di sorgo che si spaccano la schiena in un Paese remoto che è proprio quello da dove vengono i cinesi che ora là sotto nella via Ápia ti vendono i frittini; che potrai accompagnare un vecchio a pescare il suo pesce più grande, così che non debba vedersela da solo con gli squali. Poi potrai lasciare la barca e fare l’intellettuale a Parigi, per poi tornare in Argentina alla ricerca della maga. Potrai imparare il mestiere del “montatore”, e girare il mondo a costruire ponti, fin laggiù nella grande Unione Sovietica che ora non c’è più. Se sarà troppo stancante, potrai anche spassartela per i salotti mondani europei e più di mille donne saranno tue. Potrai fare la professoressa in una scuola di periferia dura come la tua, e scoprire talenti nascosti; potrai fare il giornalista a Lisbona e, con coraggio, rendere pubblico che la morsa violenta del regime ha fatto una giovane vittima. Potrai vivere un secolo intero, avere tre figli e insegnare loro fin da piccoli la cosa che nel corso della tua vita avrai imparato a fare meglio: essere libera.
E adesso, che cosa vuoi fare da grande?
[…] Qualcuno si ricorda del Garage letterario? Il Garage contro la noia, il garage che rappresentava l’alternativa, quello dove abbiamo incontrato Seu Antonio? Le storie vere non finiscono mai, ed ecco come […]
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[…] c’era un impiegato che si ritrovò in favela e su di essa aprì una finestra, c’era un garage di favela che si trasformò in caffè letterario e officina di professionalizzazione di favela, […]
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