un impiegato in favela

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La casa fantasma

In Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno on 23 Maggio 2015 at 14:00

Dalla terra all’etereo, un racconto di fantasia.

La casa fantasma, amichevole concessione di www.alessandrogandolfi.com

La casa fantasma, amichevole concessione di http://www.alessandrogandolfi.com

La casa fantasma
Sul dorso della collina, come sul dorso e sulla cima di altre colline, come all’improvviso nel mezzo di molte vallate, una casa coloniale fende la foschia, appare; appare insieme alle colonne grigie, che sembrano essere volate dall’antica Grecia a qui fluttuando su un manto di nuvole per sorreggere travi che non sorreggono nulla: il tetto non c’è.
La luna sopra
La intravedo dal balcone della casa di fronte, la casa fantasma, pallida di luce lunare. Intravedo, tra gli spiragli lasciati liberi dall’intreccio fitto delle palme, le mura, il grigio delle colonne che si confonde nel verde dei rampicanti. A nove gradi sopra a nord dell’equatore, la luna è enorme e luminosissima, tanto che se anche non ci fosse la metropoli ma fossero ancora capanne, pescatori e foresta, le stelle non si scorgerebbero comunque.
Africa
La casa fantasma è una casa che deve nascere: non mettiamo da parte tutti i soldi che ci servono per veder crescere la nostra abitazione in pochi giorni: ce la guadagniamo negli anni. Oggi abbiamo i soldi per le fondamenta, e costruiamo le fondamenta; domani per le colonne e le pareti esterne, e via con le pareti e le colonne; e fa niente che, man mano che gli oggi e i domani si susseguono, le pareti se le divorino i gechi, i ratti e i rampicanti, perché tanto gli interessi si pagano sempre, anche se la casa te la costruisci in pochi giorni. Pagheremo quello che c’è da pagare, e continueremo a sperare di poterci vivere almeno un giorno, a casa nostra.
Europa
La casa fantasma è una casa morta. È nata in pochi giorni, Leggi il seguito di questo post »

Finestra sulla terra

In Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno, Finestra sulla terra on 20 Maggio 2015 at 09:36

Hello sir, mi chiamo Mohamed, ho 16 anni e vivo in un piccolo villaggio che si chiama Manonko. Non è facile raggiungerlo, per arrivarci occorrono 2 ore di macchina dalla città più vicina su una strada sterrata come questa.

Finestra sulla terra Terra di Sierra Leone

Ma io la macchina non ce l’ho. Nessuno nel villaggio ce l’ha.

Questa è la mia famiglia, Leggi il seguito di questo post »

Quanto ho avuto modo di apprendere finora sull’ebola

In Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno on 18 Maggio 2015 at 08:33

Piccolo spazio informazione

Anche a seguito di certi pensieri altri e di una risposta, e dei recenti fatti di cronaca e di reazioni di vario genere, sarà forse il caso che la Finestra, nel suo piccolo, provi a dare un contributo di informazione sull’ebola. Provo a mettermici io che – si tenga presente – non sono né medico né infermiere; ma mi sono informato, ho studiato, e ho lavorato e lavoro in Sierra Leone ai tempi dell’ebola, prima per tre mesi nella logistica di un centro di ricovero e trattamento, con qualche responsabilità nella definizione e nell’esecuzione delle procedure di sicurezza; adesso al coordinamento di un progetto di protezione dell’infanzia colpita dall’ebola.

Se qualche lettore vorrà aggiungere, correggere, o anche solo chiedere, sarà il benvenuto. Lo scopo di questo articolo è che l’ebola possa rappresentare per chi se ne interessa qualcosa di diverso da una malattia brutta brutta che magari può arrivare a colpire anche me attraverso i barconi, o a causa dell’irresponsabilità dei cooperanti che vanno in giro a fare gli eroi e tornano a casa a contagiarci tutti.

virus ebola - da BBC news

Sulle modalità di contagio. Allora, per quanto ne so, funziona così: Leggi il seguito di questo post »

Pensieri altri: una risposta

In Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno on 17 Maggio 2015 at 13:04

Piccolo spazio dibattito

Non amo la psicologia raccontata alla lettera: ciò che conta è il movimento, l’evento dai quali derivano l’emozione. L’emozione si moltiplica, e forse dall’alchimia delle emozioni scaturisce la psicologia. Non amo scrivere opinioni, di solito non lo faccio sotto alla Finestra. Qui faccio un’eccezione. In riferimento a certi commenti, a certi pensieri altri, ecco come la penso, e ci metto la faccia (con maschera).

Un'opinione. Questa volta ci metto la faccia.

Un’opinione, e questa volta ci metto la faccia (con maschera).

Non idealizzo il mondo del cooperante, tanto che ne discuto spesso con i colleghi, di tutte le contraddizioni che ogni mondo, il nostro incluso, si porta in pancia. Ma partiamo da qui, da uno di questi commenti:

“Con tutto il rispetto x queste persone ma solo l’ebola ci manca in Italia e poi credo che siamo apposto ma immaginate se la situazione degenerasse x qualsiasi motivo? Sarebbe catastrofico. Grazie.”

Ma non lo sai che è già stato catastrofico, e che lo è ancora? Che lo sia stato e che lo sia per altri e non per te non lo rende meno catastrofico. Eppure, va bene, lasciamo perdere il discorso del prossimo, dell’aiuto agli altri, perché se lo imbocchiamo, non ci capiremo mai. Lasciamo perdere anche che con ogni probabilità chi scrive questi commenti e chi coltiva questi pensieri non si è mai preso la briga di approfondire l’argomento di cui sta parlando; in questo caso, di informarsi un minimo sull’ebola, di venire a conoscenza di quali siano i sintomi, le conseguenze, e soprattutto le modalità di contagio. Lasciamo anche perdere il discorso per cui se uno va in un Paese a realizzare un intervento di sviluppo dell’agricoltura dove si muore di fame, o di difesa dei diritti dove i bambini vengono arruolati in eserciti civili e le bambine sono vittime di mutilazioni genitali femminili, magari poi un giorno quei bambini, crescendo, non saranno costretti a lasciarlo, quel Paese, per venire ad arrecarti disturbo entro i tuoi confini politici. Lasciamo perdere tutto questo e cerchiamo invece di capire che cosa voglia dire fare il cooperante.

Per fare un esempio emblematico, ecco qui un estratto da una storia che la BBC ha pubblicato di recente: Leggi il seguito di questo post »

Pensieri altri

In Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno on 16 Maggio 2015 at 13:46

Piccolo spazio dibattito

Ecco alcuni commenti che ho trovato a corredo della notizia del contagio di un giovane infermiere cooperante, un ragazzo che non ho avuto modo di incrociare personalmente ma che considero un amico. Si parla di contagio da un virus terribile, che affligge un’umanità già provata dalla povertà e dalla guerra degli anni novanta esplosa per causa dei diamanti.

Mi scuso con i lettori se per un attimo rivolgo la Finestra nella direzione della riva di partenza: è una necessità. Se i lettori vorranno contribuire con una risposta, un’opinione, un commento ai commenti, leggerò volentieri. Domani pubblicherò la mia, di risposta.

Ed ecco, sotto a questa immagine, i commenti alla notizia.

Immagine da tgcom24

Immagine da tgcom24

“Vanno ad aiutare gli altri e tornando contagiano noi, non mi sembra giusto perché le conseguenze devono essere solo le loro. La donna nigeriana contagiata e ricoverata a Milano è un altro caso dell’immigrazione continua agevolata dal Governo RENZI”

“Oltre ai rischi di contagio, Leggi il seguito di questo post »