un impiegato in favela

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Mende Temne Loko Krio Fullah e gli altri

In Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno on 14 ottobre 2015 at 13:44

Da Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno, di Un impiegato in favela

Mende Temne Loko Krio e gli altri

I Krio mi piacciono, loro non hanno tempo di occuparsi della gente.

Stia attento, sir, tra poco prendiamo la traversa a destra e lasciamo la Peninsular.

I Krio sono gli schiavi tornati qui dall’America dopo che sono stati liberati. Hanno a cuore l’educazione, e, dicevo, non hanno tempo di occuparsi della gente.

Ecco, alla prossima giri, scenda giù per questa via, guardi che qui di asfalto non ce n’è. Quando piove è tutto un fiume e le auto si impantanano ed è meglio andare a piedi, ma stasera non avremo problemi.

Anche i Fullah mi piacciono. Se va nelle province, Leggi il seguito di questo post »

Pupupikin’

In Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno on 7 ottobre 2015 at 20:34

Da Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno, di Un impiegato in favela

pupupikin komora sierra leone

Allora, quest’altro gioco funziona così. Metti che tu hai la faccia di mama davanti a te. Non so, magari stavi provando a gattonare verso qualche destinazione sfidante o a ciucciarti qualche curioso oggetto trovato per strada. Be’, mama ti afferra da dove sei, ti solleva, ti impone di far cadere rovinosamente gli oggetti misteriosi, ti ribalta, ti rigira, e prima che tu te ne accorga, ti ritrovi Leggi il seguito di questo post »

Opoto snaps muretto

In Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno on 6 ottobre 2015 at 09:09

Da Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno, di Un impiegato in favela

opoto snaps muretto

Questo gioco funziona così. Regola numero uno: ti affacci e chiami “opoto, opoto!!”. L’opoto non si gira, resta laggiù in fondo, fermo, oltre il muretto che non si può scavalcare; allora insisti: “opoto, opoto!!”. Allora lui si volta verso di te, e poi si volta di nuovo dall’altra parte, allora lo chiami ancora, e si volta di nuovo verso di te e allora insisti: “opoto, opoto!!”, e allora si gira di nuovo e arriva piano piano, e quando arriva vicino al muretto ti chiede con una parlata tutta strana che non si capisce: “sapete che cosa vuol dire opoto?”. A proposito, lo sapevi tu che opoto non vuol dire solo whiteman ma anche che Leggi il seguito di questo post »

Da quando questo è il mio mondo

In Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno on 2 ottobre 2015 at 16:40

Da Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno, di Un impiegato in favela

da quando questo è il mio mondo

Da quando sono nata questo è il mio mondo e sono Fatmata.

Da quando sono nato questo è il mio mondo e sono Ibrahim.

Fatmata: sono nata all’ombra di un cotton tree, non ho padre, ho una madre che è poco più grande di me e una comunità di contadini che si prende cura di me e degli altri bambini. Il primo che costruì una casa sotto l’albero fu Mohamed Bah, e decise di costruirla lì perché i suoi avi gli avevano insegnato che  il cotton tree è molto alto e si può utilizzare da vedetta.

Ibrahim: ho imparato da piccolo a portare le cose sulla testa, così fanno tutti, così ho sempre fatto. Hai le mani libere e fai meno fatica. Puoi trasportare vassoi ricolmi di pesci arrosto, il bucato da lavare al fiume e da asciugare su queste pietre, Leggi il seguito di questo post »

Oltre le strade

In Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno on 25 settembre 2015 at 16:44

Da Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno, di Un impiegato in favela (ospite di Un ricercatore in favela a Makeni)

oltre le strade

Oltre la città, oltre l’asfalto, oltre la collina di Wosum, oltre la ferrovia dei cinesi, che come gli americani di un tempo si spingono sempre più a ovest in una terra per loro nuova, alla ricerca di nuova ricchezza; oltre le palme, oltre le mangrovie, oltre i villaggi di abitazioni dalle pareti di fango e legno e dai tetti di paglia allungati e rotondi, oltre i fiumi che ora danno alla gente da lavarsi, ora interrompono il cammino dei viaggiatori, ora ristagnano in pozze putride di malaria e febbre gialla; oltre i bimbi che cinguettano con gli occhi ricolmi di meraviglia: “opoto, opoto!”, e richiedono money money come tutti i bimbi di favela, o si immobilizzano, incantati dalla visione del Leggi il seguito di questo post »