Scendi giù per la strada delle case popolari di Rocinha, la rua 4, e scorgi un gruppo di quattro o cinque bambini che si inseguono ridendo e gridando. Non giocano a pega pega (prendi prendi, cioè nascondino), questo è un altro gioco: uno di loro è bendato ed afferra uno stecchino di quelli da churrasco (lo spiedino) che in questa occasione non infilza carne o pollo o cuore, ma un pezzo di fango o merda ancora umida. Leggi il seguito di questo post »
Posts Tagged ‘meninos da rua’
People are strange
In Finestra sulla favela Rocinha on 6 ottobre 2012 at 19:57Quello che non ha mai avuto le gambe né nessun problema a spostarsi su e giù per la collina, da rua Dioneia dove abita, alla rua um dove lavora: si porta sulla soglia della strada principale seduto su una tavola da skate, e qui aspetta un motociclista amico che lo traini, braccia forti appese al codone, ruote dello skate sull’asfalto Ai codoni delle moto si aggrappano anche i bimbi di strada più selvaggi, quelli più abbandonati e liberi, quelli senza freni, ma in questo caso non vi si aggrappano per prendere un passaggio, ma per divertirsi a fermarle, le moto, e a sentir gridare il pilota che intima loro di scendere. Se sono stanchi di correre e ritengono di aver bisogno di un passaggio si aggrappano al retro dei camion (nelle poche strade di Rocinha dove i camion riescono a passare, a volte con manovre impossibili). Invece quello senza gambe risale fino a quadra da rua um (il campo sportivo della rua um), dove si gioca a calcio e il sabato c’è il baile funky, e qui vende birra. Leggi il seguito di questo post »
Skate di Rocinha
In Finestra sulla favela Rocinha on 17 agosto 2012 at 01:10La curva a S di Rocinha è la curva della strada principale di Rocinha, la estrada da Gavea, tanto larga da consentire il passaggio di auto e autobus, e dove le auto, le moto e gli autobus e i passanti, bimbi e adulti, si intrecciano vorticosamente dandosi ora la destra e ora la sinistra, ora Inghilterra ora resto d’Europa, sempre a rischio di scontro frontale, che non avviene mai.
C’è una pista di skate e un parco giochi per bimbi, in un quartiere di Rocinha che sta dalle parti della curva a S; in un quartiere nel quale, anche essendo arrivato in favela da due mesi, potresti non essere ancora capitato. La pista è di quelle a U, con una doppia rampa una di fronte all’altra che, se sei uno skater, percorrendola da parte a parte ripetutamente, ti consente di prendere velocità e, di volta in volta, giunto su ciascuna delle due cime, di svolgere le acrobazie e le figure tipiche di questo sport. Attorno al parco giochi ci sono un paio di bar e da qui risalgono i vicoli stretti, nel buio se ci vai dopo il tramonto. Leggi il seguito di questo post »
Lontano, dove finisce il mare
In Finestra sulla favela Rocinha on 12 agosto 2012 at 20:24Chi viene da fuori è subito identificato dai bambini della favela come colui che può dare – quando, di contro, verso nessuno degli abitanti ordinari possono avere la stessa pretesa -, ma non è detto che lo straniero possa farlo effettivamente: se dai due reais a un bimbo dovresti farlo con tutti e non sarebbe facile spiegare il motivo per cui a uno sì e agli altri no. Anche per una questione di responsabilizzazione, meglio un gesto di attenzione e di affetto, o una lezione di italiano o di geografia che possa essere loro utile per pensare di costruirsi un futuro in modo indipendente. Tuttavia, in una bella domenica di sole, se ci si sente in vacanza davanti al mare, alle colline e al cielo di Rio de Janerio, si può fare un eccezione. Così ci si ritrova al tavolo di un chiosco sul lungomare in compagnia di Davide e Junino che si arrampicano felici sul formaggio filante di un cheeseburger diviso a metà e si tuffano in un bicchiere di coca cola. Leggi il seguito di questo post »





