un impiegato in favela

Archive for the ‘Il popolo di Rocinha’ Category

Buon Natale

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha on 24 dicembre 2013 at 17:52

– Oggi ho ricevuto una macchinina nuova in regalo, che c’era ancora la scatola.

– Passavo di là con il mio amico Artur, e ho ricevuto un pallone, gonfio! E Artur ne ha ricevuto uno anche lui!

– Ho ricevuto dei trucchi, però poi ho visto un bel diarino tutto colorato, e allora Leggi il seguito di questo post »

La sincerità di Gaúcho

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha on 22 dicembre 2013 at 10:39

Sono senz’acqua da due giorni. Quelli della CEDAE mi hanno detto che avevano un lavoro più urgente. E poi? Li ho beccati che facevano un lavoro dove abita uno di loro, guarda caso. Non si mente al Gaúcho, canaglie!

Vivo là dietro, in fondo alla rua dois. So bene da dove dovrebbe arrivare l’acqua. Proprio sotto questa strada passano dei tubi di mezzo metro di diametro che si restringono all’inizio di quel vicolo laggiù. Leggi il seguito di questo post »

Le comiche

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha on 18 dicembre 2013 at 23:13

Ricordo ogni istante dei miei primi anni. Dormire al riparo di una scatola di cartone, in un angolo del mio mondo. Una notte laggiù vicino alla passarela, che era diversa da com’è adesso, non era molto diversa da una notte su nella rua um, in mezzo a un parcheggio o qualcosa del genere, e ti sentivi le zampette degli insetti solleticarti qua dietro alle orecchie, mentre dormivi, ma non mi facevano paura, ché aver paura della barata è affare di menina. La Roça, la Rocinha è la mia famiglia, e una stella sola vedevo brillare quando ero piccolo, cioè, non che adesso sia già molto grande, ma intendo dire, quando ero più piccolo, capito? Be’, dicevo, a quei tempi la mia stella luccicava sul metallo di un mitragliatore imbracciato da una faccia scura che non mi guardava mai, e io desideravo che mi guardasse, era il mio sogno.

Poi fu il tempo di un altro sogno, Leggi il seguito di questo post »

Orulho e Andreina

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha on 14 dicembre 2013 at 12:13

Pedra da Gávea al tramonto

Orulho e Andreina sono due giovani dai capelli bianco candido che mi invitavano a non fare mai la tinta (a me che sono brizzolato). Li spiavo da distante: lei ballava, con i capelli ricci bianchissimi sopra un viso secco e scuro, scolpito dal tempo, mentre sculettava a ritmo funky, con l’abito rosso e le havaianas bianchissime, coordinate con i capelli, ammiccante verso l’uomo; e lui rideva, facendo finta di parlare a un compagno di bevute davanti a lui che non c’era, e invece parlava con lei, e mentre parlava si lanciava in un gesticolare buffo, indicando il fondo del bicchiere e poi salendo fino a metà, poi fino alla cima, e poi con l’indice e il medio e gli occhi arrossati su fino al cielo, e dopo una malinconica sospensione tra le stelle, scoppiava a ridere, e lei anche. Leggi il seguito di questo post »

Lavoratori sotto la pioggia

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha on 11 dicembre 2013 at 17:21

Oggi ha piovuto molto in Rocinha, come anche ieri: il caldo umido della primavera inoltrata si condensa in nuvole, e senza tuoni e fulmini di allerta, come quando azioni il diffusore, poche gocce ti cadono sul capo e un muro d’acqua  ti scroscia sulle spalle e in un attimo ti rende fradicio. Leggi il seguito di questo post »