Da Finestra sulla Nigeria (del nord), di Un impiegato in favela
Abuja, al centro della Nigeria, tra Nord e Sud, tra Sud e Nord, città nuova, ordinata, priva di fogne a cielo aperto, dalle strade ampie, asfaltate, dalle zone residenziali, ristoranti, discoteche; al centro la moschea nazionale dalla cupola dorata e gli altissimi minareti, poco distante i palazzi della classe politica dirigenziale, a metà tra Nord e Sud. In periferia i cantieri continuano a crescere per trasformarsi in condomini che resteranno vuoti, perché vengono costruiti allora? Com’è diversa questa città da Freetown, enorme favela. Dov’è la periferia, dov’è la favela, dov’è il Sud di questo Centro? Per il momento lo scorgo appena nei furgoncini a tre ruote giallo-verdi messi in moto dalla spinta di un socio dell’autista, che perplesso se ne sta raggomitolato in una piccola cabina e abbracciato al volante guida contromano tra slalom e inversioni a U per divincolarsi dal traffico impazzito, come fanno i mototassisti della Rocinha e i poda poda sierraleonesi; ecco, di favela ne scorgo un po’ tra un Leggi il seguito di questo post »