un impiegato in favela

Archive for the ‘Finestra sulla Nigeria (del nord)’ Category

Asana nel campo profughi

In Finestra sulla Nigeria (del nord) on 30 aprile 2016 at 17:13

Da Finestra sulla Nigeria (del nord), di Un impiegato in favela

Finestra sul campo profugi ad Abuja

Campo profughi Abuja (foto di Giovanni Vezzani)

Mi chiamo Asana, A S A N A, si dice Asana, sono nata a Borno qualche anno fa ma abbiamo fatto tanta strada e adesso sono qui, nel mezzo di questo spiazzo tra case alte anche due o tre piani che c’hanno le finestre. Ma noi non stiamo lì, noi stiamo in queste casette più piccole quaggiù, queste qui dalle pareti che luccicano. Vivo con la zia. La zia ha una pallottola nella gamba, per questo cammina con le stampelle e ogni tanto sta seduta. Stiamo con la zia perché Leggi il seguito di questo post »

Primo passo di uomo bianco

In Finestra sulla Nigeria (del nord) on 26 aprile 2016 at 08:52

Da Finestra sulla Nigeria (del nord), di Un impiegato in favela

Primo passo di uomo bianco (a Potiskum, Nigeria)

Dove tutto è sabbia rossa, case di mattoni di sabbia rossa, baobab, dromedari, caprette, furgoncini gialloverdi a tre ruote che fanno da taxi, biciclette, fronde di bimbetti che giocano con la sabbia rossa, bimbe di appena tre o quattro anni che già portano il velo lungo, colorato ma lungo; nelle regioni dove qualche mese fa le stazioni di polizia erano occupate da Boko Haram, che dicono che ora non c’è più; nelle regioni dove intanto due milioni di persone, di cui la metà bambini, vagano per il Sahel, dal Camerun alla Nigeria, dalla Nigeria al Camerun, attorno al lago del Ciad e in Niger, per trovare ospitalità temporanea presso gente che non ha nulla o presso campi profughi, per poi rimettersi in viaggio quando qualcuno ha sussurato che si può tornare a casa, per trovare casa senza soffitto, ché Boko Haram l’ha sfondato, se ce l’aveva, e per trovarla senza soffitto anche se già non ce l’aveva, o per ritrovarsi nel mezzo di un conflitto a fuoco che secondo quel sussurro di prima doveva essere un triste ricordo del passato, per tornare allora di nuovo indietro sulla strada di prima, per ritrovarsi stanchi e non sapere più quale sia la strada, anche perché con tutta questa sabbia non è che poi le strade si distinguano dal resto; in queste regioni, una bimba porta un velo colorato di rosa vivo che le percorre il corpo fino a sotto le ginocchia a partire dal capo e le lascia scoperto l’ovale tra la fronte e le guance e il mento per rivelare i suoi occhi sgranati di meraviglia: si è imbattuta in qualcosa che non aveva mai visto prima.

G si occupa di sicurezza per COOPI, l’organizzazione per la quale mi trovo a lavorare nel nord-est della Nigeria, nello Stato di Yobe. Non sono giorni facili, Leggi il seguito di questo post »

Verso Potiskum

In Finestra sulla Nigeria (del nord) on 19 aprile 2016 at 08:29

Da Finestra sulla Nigeria (del nord), di Un impiegato in favela

da abuja a potiskum (nigeria del nord)Fuori da Abuja, verso nord, strade ancora d’asfalto si intrecciano disordinate, scavalcano baracche dal tetto di lamiera, si lasciano contaminare da file di copertoni disposti sull’asfalto per annunciare il primo di una serie di posti blocchi che rallenteranno il nostro andare verso la regione di Yobe. Ai confini della capitale un monolito nero occupa il cielo, è Zuma: un tempo difendeva il popolo Gbagyi da invasioni, oggi maledice chi osa abitare ai suoi piedi e per questo qui si trovano scheletri di edifici abbandonati da chi osò sfidare il suo veto. Fuori da Abuja autocisterne in coda alle stazioni del carburante che non c’è e attorno ad esse già si scorge qualche gregge di capre. Più avanti si contorcono i baobab che, con mille braccia intrecciate che si innervosiscono e si strigono verso l’alto, Leggi il seguito di questo post »

Sud del Nord o Nord del Sud?

In Finestra sulla Nigeria (del nord) on 14 aprile 2016 at 08:50

Da Finestra sulla Nigeria (del nord), di Un impiegato in favela

Boko Haram Abubakar Shekau "surrender"

Abuja, al centro della Nigeria, tra Nord e Sud, tra Sud e Nord, città nuova, ordinata, priva di fogne a cielo aperto, dalle strade ampie, asfaltate, dalle zone residenziali, ristoranti, discoteche; al centro la moschea nazionale dalla cupola dorata e gli altissimi minareti, poco distante i palazzi della classe politica dirigenziale, a metà tra Nord e Sud. In periferia i cantieri continuano a crescere per trasformarsi in condomini che resteranno vuoti, perché vengono costruiti allora? Com’è diversa questa città da Freetown, enorme favela. Dov’è la periferia, dov’è la favela, dov’è il Sud di questo Centro? Per il momento lo scorgo appena nei furgoncini a tre ruote giallo-verdi messi in moto dalla spinta di un socio dell’autista, che perplesso se ne sta raggomitolato in una piccola cabina e abbracciato al volante guida contromano tra slalom e inversioni a U per divincolarsi dal traffico impazzito, come fanno i mototassisti della Rocinha e i poda poda sierraleonesi; ecco, di favela ne scorgo un po’ tra un  Leggi il seguito di questo post »

Oltre il deserto

In Finestra sulla Nigeria (del nord) on 11 aprile 2016 at 08:39

Da Finestra sulla Nigeria (del nord), di Un impiegato in favela
Finestra sulla Nigeria (del nord)

Oltre Parigi e l’ultimo aeroporto occidentale, oltre le Alpi, oltre Milano, oltre Napoli, oltre la Sicilia, oltre il mare, oltre Palma, oltre il delta di un fiume coraggioso che oppone al mare un getto di sabbia, oltre Algeri, ecco il deserto. Via il verde mediterraneo, via le palme, le strade, i laghi, le città; non resta che Leggi il seguito di questo post »