– Stai dentro o stai fuori, meu querido?
– A che cosa, mané?
– Alla Comunità, stai dentro o stai fuori? Leggi il seguito di questo post »
– Stai dentro o stai fuori, meu querido?
– A che cosa, mané?
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Quanti racconti anche stasera. Impossibile afferrarli tutti e tenerli saldi, e non si può sospenderli per un attimo, che sarebbe il tempo dell’attesa che la memoria torni.
Prima cartolina
La pioggia è forte, le strade si fanno fiumi, Leggi il seguito di questo post »
La signora anziana, accompagnata dalla famiglia, procedeva zoppicando e sorridendo con timidezza: ora si appoggiava alla spalla del figlio grande, ora rimproverava la figlia grande perché la smettesse di fare la nervosa, ora lanciava uno sguardo di scherno al nipote piccolo, che l’anticipava correndo e avvisando la gente di far strada alla nonna, e poi tornava indietro ad offrirle la mano, e poi ancora avanti, fino all’ultimo gradino del bar, dove uomini con la cerveja della sera la guardavano con indifferenza come se l’avessero vista passare mille volte, e mille volte ancora. Qui la signora si arrendeva, e, raccogliendo l’ampia gonnella, con uno sguardo bonario annunciava che aveva fatto un buon lavoro fin qua, e ora avrebbe aspettato qui, seduta su questo gradino, chi fosse passata a prenderla, taxi o morte che fosse. Leggi il seguito di questo post »
Nella travessa da liberdade c’è tutto quello che mi serve. È una strada molto lunga, quindi non fa niente che non posso andare oltre alla fine che sta di là, e nemmeno oltre a quella che sta di qua. La mia casa è molto grande, e quando fa caldo c’è pure una piscina e un tubo che io e Joni usiamo per spruzzarci, e ci bagniamo tanto come quando andiamo alla spiaggia. Joni mi fa ridere quando è tutto bagnato e si strizza gli occhi. Leggi il seguito di questo post »
Stavo riportando una lettera di Marianina che seguirà, e mentre leggevo e riportavo, hanno sparato. Poi è cominciata la partita del Flamengo, la finale della coppa del Brasile, e hanno sparato, ed è partita la prima raffica di fuochi d’artificio per la partita: c’è chi esulta e c’è chi spara. I vicini hanno piazzato la televisione fuori stasera, e si guardano la partita e io, approfittando mio malgrado del loro apparecchio, ascolto da dietro la finestra il clamore dello stadio e i commenti gracchianti della vicina, e sparano. Un colpo d’arma da fuoco non si confonde con un’esplosione da fuoco d’artificio: capita e vola via. Fine del primo tempo, Leggi il seguito di questo post »