un impiegato in favela

Archive for the ‘Il popolo di Rocinha’ Category

La finestra in versione video

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha, Storie di Pacificazione, Strade di Rocinha on 27 gennaio 2014 at 10:42

Alla finestra oggi tuona un trapano che ripara una voragine rimasta aperta dal giorno dell’alluvione, laggiù, in mezzo alla strada larga, nella quale negli  ultimi dieci giorni hanno inciampato moto auto e passanti.

Appena il trapano la smette, si può restare affacciati ad ascoltare e vedere questa storia gentilmente offerta dalla televisione italiana e da Il Sorriso dei  miei Bimbi Onlus. Leggi il seguito di questo post »

Cento

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha, Storie di Pacificazione on 25 gennaio 2014 at 16:25

Cento anni fa un uomo si addentrò in un’area paludosa, e qui decise di fermarsi con i suoi buoi. Costruì un recinto di legno e allevò i buoi, che faceva pascolare lungo il sentiero che risaliva la collina fino alla foresta selvaggia. Qui volavano i pappagalli e i tucani colorati, e i macachi saltavano da un ramo all’altro, ti guardavano gridando e ti cagavano addosso. Settant’anni fa un soldato italiano, fuggendo dalla guerra, attraversò l’oceano e giunse dove Leggi il seguito di questo post »

Guerra e pace in spiaggia

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha on 21 gennaio 2014 at 13:34

napoleone #finestrasullafavela

– Sai, Marcos, ho lavorato molto in questo periodo, tutta la settimana dopo Capodanno ho lavorato, ho lavorato anche di domenica. Domani lavoro. Finalmente prenderò qualche giorno di ferie la settimana che segue, e avrò voglia di stare molto con Lelé, di stare con lei, la piccolina. Oggi c’è stato un black-out lungo tutta la rua um, fino alla rua dois, niente elettricità; oggi è festa, e dopo il gran temporale della settimana scorsa, ci sta un po’ di mare. Così ho preso Lelé e siamo venute tutte e due qui, così stiamo un po’ insieme. Che bello che ci sei pure tu!
– Grazie Carmen, è festa anche per me, ed ero anch’io senza luce e quindi senza Internet; io poi con Internet ci lavoro, così, anche se la settimana scorsa seu Luciano aveva risolto tutto, oggi ero di nuovo senza, e così era ora di farsi un pomeriggio in spiaggia, solo che, non avendo figli, ho portato un libro.
ahaha, que bom, que bom, legal!
– Ooooh!… Lasciatemi, per amor di Cristo! – gridò il ferito, ma lo sollevarono lo stesso e lo deposero sulla barella. Nikolàj Rostòv si voltò dall’altra parte e, Leggi il seguito di questo post »

Una giornata tipo

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha on 14 gennaio 2014 at 18:40

Mi sveglio che ancora il sole non è uscito a farsi vedere, e mi alzo in piedi di scatto, ché già non c’è tempo da perdere. Percorro il vicolo in discesa  e penso a come saranno ridotti i miei muscoli quando stasera lo ripercorrerò in salita, così mi fermo a un bar a mangiare un polpetta impanata di pollo e un bicchiere di guaraná naturale, oppure di cajú, che almeno mi metto a posto lo stomaco dalla bevuta di ieri sera, o meglio, di qualche ora fa…che ridere ieri però, al bar con gli amici della rua um, e sono passati anche i  meninos, che pacificazione o non pacificazione, sono di nuovo tutti qua: prima cenano quelli della Choque, e poi i meninos, e il barista, fazer o que?! prima serve gli uni e poi gli altri…mi  risveglio dalla sbronza, dicevo, e comincio a raccogliere energie per la giornata. Scendo fino all’inizio della rua um e vado al garage Leggi il seguito di questo post »

Aquiloni

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha on 6 gennaio 2014 at 13:19

Un raggio di luce rossa sbircia timida da dietro la imponente Pietra di Gávea come un bimbo che non è abituato a ricevere regali da dietro un angolo per scorgerli: curioso di scoprire come sono fatti, timido, per la paura di soffrire se non dovessero essere destinati a lui. Sbirciando da dietro la Pietra, il raggio di sole – il sole che sta calando verso la linea del mare – scorge un campo di aquiloni che danzano in cielo e lo tingono di bianco, viola, azzurro, giallo e verde, e sono fatti di materia di sogno, con i contorni sfumati dalla foschia rosa e arancione. I bimbi, pilotando gli aquiloni, agitano i tetti di favela con le guance rosse per la felicità, e toccano il cielo con le mani, che si estendono fin lassù lungo il filo di nylon. Il cielo azzurro, rosa, violaceo e blu, è tagliato da quel raggio rosso, che è attratto dai  bimbi e dagli aquiloni, e da questi si lascia corteggiare.

Sul terrazzo di João si svolge una festa, come in cima a tutte le altre case, ma la sua rimbomba a ritmo di Leggi il seguito di questo post »