Da Finestra MEMO, Di Un impiegato in favela
Non c’è tempo, non c’è mai tempo, si rischia sempre di perdere un aereo, un treno, un’occasione, eppure il tempo per sapere che succede in Siria bisogna proprio trovarlo, ad esempio restando affacciati ad una finestra su Damasco, oppure, tanto per cominciare, dando una lettura a queste due notizie, e adesso, scusami ma devo scappare, che non c’è tempo:“Non ci vuole molto ad immaginare lo sdegno, oltre all’allarme e alla paura, che susciterebbe un attacco di centinaia di miliziani di al Qaeda ad una città occidentale. Sono ancora negli occhi di tutti le scene degli attentati negli Stati uniti nel 2001 e in tempi più recenti a Parigi, Bruxelles, Nizza e Berlino (ndr e adesso Londra) dove hanno colpito militanti dell’Isis parente stretto di al Qaeda. Invece è passata quasi inosservata la massiccia offensiva lanciata nei giorni scorsi contro la capitale siriana Damasco da Hay’at Tahrir al Sham (Hts, Assemblea per la Liberazione del Levante), la coalizione di forze jihadiste guidata da Fateh al Sham (an Nusra) e che risponde agli ordini di Ayman Zawahri, il leader di al Qaeda.” –> Un articolo da Nena-news.
A metà marzo (sesto anniversario della crisi siriana), secondo doppio attacco suicida in cinque giorni a Damasco. Nell’ultimo più di trenta morti. Ti era giunta notizia? Eccola qui.
Richiesta di sanzioni ONU al governo siriano per l’utilizzo di bombe al cloro su civili (bloccata dal veto di Russia e Cina). Una storia terribile che ricorda Cecenia e Serbia, tanto per cominciare –> l’articolo del Guardian.