Proprio non sapevo come dirvelo: sono tornata. Sono tornata in Sierra Leone. La Finestra sulla Sierra Leone ha fatto ritorno, e quindi si riapre La Finestra sulla Sierra Leone, Il ritorno.
In Sierra Leone è tornato anche chi la Finestra orienta sperando di non essere ingombrante: l’impiegato in favela, dopo la favela, e dopo aver collaborato alla costruzione di un centro di trattamento dell’ebola di Emergency, è tornato nei paraggi con un’altra grande della cooperazione internazionale made in Italy: Coopi.
Con Coopi collaborerò a un progetto di re-inserimento dei bambini orfani o vittime dell’ebola e delle sue terribili conseguenze (stigma, abbandono, malnutrizione). Come al solito, la Finestra me la sono portata in valigia.
Il lettore mi scuserà se questo viaggio è cominciato orientando la Finestra sulla Finestra, mi scuserà per l’autoreferenzialità, ma, per favore, me lo conceda, perché mi fa coraggio.
Ti prometto che d’ora in poi la Finestra tornerà ad affacciarsi sulla gente che incontra, in questo caso sul popolo sierraleonese, che non è certo popolo di ebola, ma altro. Ti prometto che tornerà la Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno.
N.d.r. Per seguire i racconti di questa seconda parte della Finestra sulla Sierra Leone, puoi iscriverti al blog, e puoi salvare questa pagina tra i preferiti: conterrà la lista aggiornata di tutti i racconti di questa fase, così come a questo link puoi trovare quelli della favela, e a questo il primo capitolo sierraleonese.
E ora qualche immagine, dalle Alpi alla Sierra Leone.