un impiegato in favela

Ciao Tio Lino

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha on 28 Maggio 2014 at 22:51
tio lino da rocinha

tio lino da rocinha

Troque sua arma por um pincel”: “Scambia la tua arma per un pennello”.

È l’invito che hai dipinto su un muro del Valão molti anni fa, su quello stesso muro che anni più tardi sarebbe stato scolpito dalle pallottole che hanno trapassato Ben-Te-Vi, il capo delle feste e dei calciatori e dei cantanti famosi in Rocinha. Era un altro mondo, come anche ieri era in Rocinha. Le armi potevano essere quelle vere come quelle giocattolo fabbricate con cartone e nastro adesivo da molti bimbi, allora come oggi.

Stavo sulla riva di là, quella dove sono nato, e per me eri l’artigiano che aveva fabbricato i maquete, i cestini e le favelinas che ci arrivavano in Italia per fare i bacchetti del Sorriso.

Vivevo sulla riva di qua e ti ho abbracciato dal vivo, e ti ho detto che avevo visto le tue opere di artigianato quando ancora stavo in Italia, e tu avevi sorriso. Poi ti ho visto mentre l’artigianato lo insegnavi ai bimbi di Rocinha perché potessero scegliere di continuare a fare questo piuttosto che altro, e sei stato  il primo che in Rocinha ho chiamato “tio”, come fanno i bimbi con quelli più grandi.

Una volta la dottoressa Simona ti ha cambiato un medicinale che al centro sanitario ti avevano dato sbagliato, e il giorno dopo già il sangue ti si era rimesso in moto nelle gambe, e le gambe tornavi a sentire. Il giorno prima ti  ho visto in lacrime e ti ho detto che non dovevi preoccuparti; il giorno dopo non riuscivi a stare fermo per la gioia e scalciavi nella tua scuola-bottega, e per poco non volavi per terra dalla felicità. Un’altra volta  ho scorto una lacrima sul tuo viso, e una volta mi hai detto: “W l’Italia!”, e che avresti  voluto venire a vedere com’è l’Italia.

Lo zio Lino, tio Lino. Artigiano di Rocinha, e promotore del progetto di educazione all’arte e all’artigianato per i bimbi di Rocinha: “Rocinha o mundo da arte”. Quando faceva il bagnino, tirò fuori  dalle onde dell’Oceano la vita di un americano, che, in cambio, gli regalò una casa a Barra. Aveva una casa a Barra ma gli ultimi giorni ha preferito viverli presso il suo progetto tra Valão e Roupa Suja di Rocinha per controllare che il progetto continuasse a funzionare come voleva lui. A Natale 2012 l’ho visto fare Babbo Natale per i nostri bimbi. A Natale 2013 ho avuto l’onore di consegnarglielo io, il regalo che gli abbiamo fatto per il suo Natale, e lui mi ha detto: “W l’Italia!”, e che voleva venire a vedere com’è l’Italia.

Ciao Tio Lino, continuerai a vivere nei ricordi di un Babbo italiano, degli amici che  hanno voluto portare un pezzo di te a vedere l’Italia, e di tanti bimbi e giovani della Rocinha, dove hai voluto vivere gli ultimi giorni di questa vita.

(foto tratte dalla lunga storia di tio Lino con Il Sorriso dei miei Bimbi)

  1. Hello mate nice blogg

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