un impiegato in favela

Temporale estivo

In Finestra sulla favela Rocinha on 17 gennaio 2014 at 10:58

Com’è nera la notte; è da quest’inverno che la notte non era così nera. Com’è fresca l’aria; anche questa non era così da quest’inverno. Eppure, l’inverno è stato solo qualche mese fa; ma quanto caldo ha fatto in questi giorni, tanto che mi pare che il caldo è cominciato tanti anni fa. Le case, attorno, sopra e sotto casa mia, si vedono per un attimo quando un fulmine va e viene. Le lampadine davanti alle case sono quasi tutte spente: solo qualcuna è accesa, e mi sembra il riflesso di una lacrima. Da dentro casa sentiamo le sirene, che mi fanno ridere: niiiiii, niiiiii, e dopo la sirena parla con una voce grande e maluca che si sente dappertutto e che dice che c’è molta acqua, e che è pericoloso, e di andare in un posto sicuro. Io sono già al sicuro, che sto a casa con la mia mamma e i miei fratelli.

Ogni tanto la mamma apre la porta e fuori si vede la notte nera e un muro d’acqua, e ci dice di non guardare fuori, di stare dove siamo. Io sto sul letto e da dove sto io si sentono solo: i tuoni che fanno più rumore dei petardi e degli spari, i cani che sembra che fanno briga con i tuoni, e chissà che cosa gli dicono, i rami degli alberi della foresta che sbattono contro le pietre e contro gli altri rami. Ogni tanto se ne va via la luce e restiamo tutti al buio, e la mamma accende le candele, e il mio fratello grande gioca a fare le ombre, e mi fa ridere. Non mi fa ridere quando sento un frastuono che viene dalla strada, e la mamma guarda fuori, e il mio fratellino piccolo si mette a strillare, che mi verrebbe voglia di strillare pure a me. Poi però tornano le sirene: niiiiii, niiiiii, e quelle sì che fanno ridere. Peccato solo che questa sera dovevamo andare alla spiaggia a fare le prove di ballo per il Carnevale, que pena.

Ora la mamma ha aperto la porta. Fuori non c’è più il muro d’acqua e le lampadine stanno tornando ad accendersi, e i tetti delle case sotto sono tutti lucidi, e il vicolo è lucido ed è pieno di immondizia. C’è ancora il niiiiii, niiiiii, e speriamo che lo faccia tutta la notte, che mi fa tanto ridere! Il fratellino ha smesso di piangere, e ora va a gattoni nella pozzanghera che c’è davanti a casa, si bagna tutto e ride, che buffo. Adesso lo sa anche lui che il temporale viene e poi va, e speriamo che non si è portato via niente e nessuno come l’altra volta. Torna la musica in aria e per i vicoli. Speriamo che domani si danza. Quest’anno, per la prima volta, sfilo pure io con tutti gli altri.

La mamma ha protetto la bimba dal vedere quello che succede in Rocinha quando piove forte, ciò che gli altri  possono vedere affacciandosi a questo video.

Ancora un paio di immagini, dalla finestra.

Mentre qui piove ancora.

( foto cortesia di “viva rocinha .com”, video tratto dal canale youtube di http://www.ilsorrisodeimieibimbi.org )

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