Da Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno, di Un impiegato in favela
Guinea libera!
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato anche la Guinea libera dall’ebola.
Da Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno, di Un impiegato in favela
Guinea libera!
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato anche la Guinea libera dall’ebola.
Da Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno, di Un impiegato in favela
Questa è la seconda parte, a immagini, dell’ultimo racconto de “Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno”, pubblicata oggi 8 novembre, ufficialmente il primo giorno di libertà dall’epidemia di ebola in Sierra Leone. La prima parte del racconto, quella a parole, la si può leggere seguendo questo link.
Ecco qui tutti i cieli della Sierra Leone in una galleria fotografica. Leggi il seguito di questo post »
Da Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno, di Un impiegato in favela
L’ultimo racconto de “Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno” è un racconto lungo. Il tempo di lettura non dovrebbe superare gli otto minuti se scorri veloce, dodici minuti se te la prendi con calma, quindici secondi se guardi solo i titoli dei paragrafi.
Questa è la prima parte, a parole, dell’ultimo racconto de “Finestra sulla Sierra Leone Il ritorno”, pubblicato il 7 novembre 2015 per festeggiare la fine dell’epidemia di ebola in Sierra Leone. Seguendo questo link invece si accede alla seconda parte del racconto, la galleria fotografica di tutti i cieli della Sierra Leone, pubblicata l’8 novembre 2015, il primo giorno di ufficiale libertà della Sierra Leone dall’ebola.
Magdalene
– Ciao come ti chiami?
– Mh. Non ha importanza.
– Dai, come ti chiami?
– Marco, mi chiamo Marco.
– Marco? Io mi chiamo Magdalene. M&M, come i cioccolatini!
– Sì, bene. Però davvero, grazie.
– Posso sedermi qui al tavolo con te?
– Ecco, appunto, no. Mi spiace, non è possibile.
– Ma siamo in spiaggia, sei da solo, io sono sola!
– Non è il caso.
– Vendo mele. Avevo voglia di fare una pausa e due chiacchiere. Non ti ho mica invitato a fare sesso.
– Scusa?… Scusa, quanti anni hai?
– Dodici.
– Ecco appunto, Magdalene, come ti salta per la testa? Il problema è che lo so come ti salta per la testa. Lascia stare.
– Magdalene. si scrive M A G D A L E N E. Si pronuncia Magdalin, non Magdalen. Forse al tuo Paese si dice Magdalen. Qui in Sierra Leone si dice Magdalin. Di dove sei?
– Italia…
– Italia? Che bello!
– Conosci?
– Ho un’amica che viene dall’Italia, Valentina: lavora al centro per i bambini laggiù all’inizio della strada. Mi ha insegnato a scrivere. M A G D A L E N E… Lavoro, vendo mele e abito qui. Volevo fare due chiacchiere, tutto qua.
– Conosci Valentina? Va bene dai… siediti. Facciamo due chiacchiere.
– Grazie. Eccoci. Perché sei qui, Marco? Che fai? Non sei delle miniere, vero?
– No no, niente diamanti. Mi sto rilassando, sono i miei ultimi giorni in Sierra Leone. Dopo mesi di pioggia è uscita una giornata di sole. Mi piace guardare il sole che scende sul mare e poi la luna che si alza e brilla sulle onde.
– Che ci fai in Sierra Leone? Ci sei stato per tanto tempo? Leggi il seguito di questo post »