un impiegato in favela

Archive for the ‘Finestra sulla Nigeria (del nord)’ Category

Oltre il deserto / Capitolo 2

In Finestra sulla Nigeria (del nord) on 1 settembre 2016 at 12:06

Da Finestra sulla Nigeria (del nord), di Un impiegato in favela

Capitolo 2 – Abuja, a margine di una grigliata

La terra non appartiene a nessuno, essa apparterrebbe ad esseri umani se questi fossero pastori del sole.” (Da “Woodabe, Pastori del sole”, di Werner Herzog)

finestra sulla nigeria del nordest

– Te lo dico da italiano e da europeo: sono cose che capitano anche da noi, eccome se capitano, ma io lo chiedo a te nigeriano: come si fa a tollerare che il vice-governatore di uno Stato dove si muore di fame per una serie di motivi terribili (conflitto armato, tagli alle vie di sostentamento delle regioni occupate da Boko Haram ma anche da milioni di civili) se ne vada in giro con un Rolex d’oro al polso? Si tratta di un vice peraltro, figuriamoci il governatore titolare! Al campo sfollati di Pompomari, un campo gestito dal Governo, succede che la gente debba uscire a cercare da mangiare perché non ce n’è a sufficienza per tutti; eppure alcune agenzie dell’ONU come il WFP e la FAO hanno messo a disposizione magazzini ricolmi di riso e altri beni alimentari e fondi per garantire l’alimentazione agli sfollati. Quello del Rolex non è un caso isolato ma un esempio all’interno di un sistema di corruzione consolidato del quale non posso non sospettare che lo stesso Presidente Buhari faccia parte.

– Ti capisco, ma vedi, con Goodluck Johnatan è stato peggio. A un certo punto le pratiche di corruzione hanno raggiunto livelli tali da non poter essere più insabbiate: erano i miliardi che mancavano dalle casse dello Stato, miliardi di dollari! Un cambiamento era necessario.

– Il cambiamento di per sé non conta. Nella storia abbiamo molti esempi di rivoluzioni sfociate in una situazione peggiore di quella alla quale si contrapponevano perché avviate coi mezzi sbagliati (come diceva un amico mio, “i mezzi prefigurano i fini”). Anche Boko Haram invocò e continua a invocare il cambiamento contro la corruzione dei governanti e la mancata ripartizione delle ricchezze derivanti dal petrolio del sud. Non imbracciarono armi, all’inizio. Si appoggiarono su valori di “purezza” dell’Islam credo proprio in reazione alla corruzione di Stato. Dimmi, a loro concederesti qualcosa di simile a ciò che mi pare tu stia concedendo a certi dirigenti?

– Non sono confronti da fare. Boko Haram non rappresenta un cambiamento possibile. Sono degli idioti. Fingono di portare avanti una guerra sbandierando un libro scritto in arabo che la maggior parte di loro non è neanche in grado di leggere (non saprebbero leggerlo neanche nelle traduzioni in inglese peraltro). Sono violenti, sono tali e quali al loro nemico.

– Sì, appunto, sono d’accordo, quindi ancora non capisco perché si dovrebbe esercitare clemenza verso certi governatori e presidenti?

– Amico mio italiano ed europeo,  Leggi il seguito di questo post »

Oltre il deserto / Capitolo 1

In Finestra sulla Nigeria (del nord) on 30 agosto 2016 at 11:59

Da Finestra sulla Nigeria (del nord), di Un impiegato in favela

Capitolo 1 – Potiskum, all’ombra di un baobab

finestra sulla nigeria del nordest

La faccio breve così la facciamo finita con questa storia. Non sono interessata al tuo cellulare, non darei cento Naira per il tuo computer. Sì, mi incuriosisce ma non ci metterei cento Naira. Ti interessa una buona vacca che viene dal Niger? È tua per poco. Sono stata io a portarla fin qui al mercato di Potiskum. Se ti interessa questa buona vacca, parliamone pure; per il resto, tutto quello che conta per me è la mia mandria, il mio cavallo e la fascia colorata che vedi cinta alla mia fronte. Il bestiame dà da vivere a me e ai miei fratelli (siamo dodici), il cavallo mi aiuta a guidare gli animali, a fermarli, ad obbligarli a testa bassa sul ciglio della strada mentre auto e tir imbottiti scorrono lungo la Transahelian Airway da Potiskum ad Addis Abeba passando attraverso Maiduguri, N’Djamena, An Nahud, Gadaref, Baha Dar e Debra Marcos; infine la fascia mi serve per assecondare il vento mentre cavalco sulla sabbia rossa, dry o rainy season che sia, per affrontare le tempeste e le trombe d’aria; per farmi coraggio.

Non percorro l’Africa da est a ovest ma da sud a nord; attraverso il deserto lungo la Nigeria del nord, il Niger e il Mali fino ai confini con l’Algeria. La fascia mi regge i capelli e io, che mica sono mai andata a scuola, faccio a tempo a capire in che Paese mi trovo, come chiamate voi altri i luoghi che attraverso, e faccio anche in tempo a capire che Boko Haram è nata molti anni fa.

Boko Haram nella tua lingua vuol dire Leggi il seguito di questo post »

#‎CrisisNigeria‬‬ nel #‎WorldHumanitarianDay

In Finestra sulla Nigeria (del nord) on 19 agosto 2016 at 12:13

Da Finestra sulla Nigeria (del nord), di Un impiegato in favela

campo sfollati Nigeria

Photograph Stefan Heunis-AFP-Getty Images

Sempre in attesa delle conclusioni di Finestra sulla Nigeria, ecco un messaggio da COOPI: oggi, in occasione del ‪#‎WorldHumanitarianDay, Leggi il seguito di questo post »

Arrivederci Nigeria!

In Finestra sulla Nigeria (del nord) on 6 agosto 2016 at 13:34

Da Finestra sulla Nigeria (del nord), di Un impiegato in favela

Arrivederci Nigeria

A nord-est, laddove era sabbia rossa adesso è verde. Dov’erano risultati incerti e il tempo non passava mai è tempo di partire. I dromedari dove saranno finiti? Un tempo si doveva spingere sul  freno per lasciare che attraversassero. Saranno forse migrati verso quel luogo misterioso, più a nord, verso il  deserto, dove durante la stagione delle piogge l’acqua si mischia alla sabbia e assume proprietà nutritive con le quali i gobbi animali dalle ginocchia bitorzolute possono tirare avanti per il  resto dell’anno, senza perdere il sorriso smangiucchiante e l’espressione degli occhi dalle palpebre sonnacchiose. Siano dove siano, Leggi il seguito di questo post »

Dentro e dopo la tempesta

In Finestra sulla Nigeria (del nord) on 2 agosto 2016 at 12:48

Da Finestra sulla Nigeria (del nord), di Un impiegato in favela

Dentro e dopo la tempesta in Nigeria

È venerdì 15 luglio, dopo l’attesa di due ore all’aeroporto di Maiduguri, dopo la pallottola nella gamba (che non era vera, ma come dicevo sono cose che possono capitare anche ai cooperanti e infatti a qualcuno qualche giorno fa è capitato; e d’altra parte a chi vive da questa parti capitano continuamente), mi trovo insieme a colleghi della cooperazione internazionale a bordo di un aereo traballante tra una nuvola rabbuiata e l’altra, nel bel mezzo di una tempesta.

L’aereo è in ritardo perché il Presidente Buhari doveva muoversi per andare a passare il fine settimana in villeggiatura e quando si muove lui terra e cielo della Nigeria devono bloccarsi, un po’ come terra e cielo dovevano bloccarsi in Sierra Leone quando Leggi il seguito di questo post »