un impiegato in favela

Archive for the ‘Il popolo di Rocinha’ Category

La fuga di Wellington

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha on 22 settembre 2013 at 11:48

In fondo al beco do rato molhado

Wellington vive nella piazzetta tra la rua três e il beco do rato molhado (il vicolo  del ratto bagnato). Solo qualche volta, quando c’è il pagode – una festa molto amata in favela, che prende il nome dal genere musicale che nel corso della festa viene eseguito –, si spinge fino alla fine della rua três per parteciparvi. È un bimbo di sei o sette anni,  scuro di pelle, con la testa rotonda, i capelli ricci e fitti e i denti storti di chi si è tenuto il pollice in bocca troppo a lungo. Il suo gioco preferito è quando lo prendi tra le braccia e lo fai volare. Appena lo sollevi spalanca la bocca, gli si illuminano gli occhi e ride a singhiozzi e sospiri, facendo del suo meglio per trattenersi, come se temesse che un rumore potrebbe interrompere la magia del gioco. Vive nella piazzetta con un’altra decina di bambini della sua età e altri di età di poco superiore o inferiore. I ragazzi più grandi e gli adulti di solito se ne stanno con sguardo spento in cima alle scalinate che si sviluppano dalla piazzetta, appoggiati ai muri che  la chiudono.

Da quando sono tornato in favela, passeggiando in quel quartiere della Rocinha, spesso trovo Wellington seduto in un angolo da solo Leggi il seguito di questo post »

Code in banca

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha, Storie di Pacificazione on 3 settembre 2013 at 22:15

Le nove di lunedì mattina. Avrei dovuto svegliarmi prima e lanciarmi giù per la scalinata di casa che scende ripida verso l’entrata della rua dois, fiondarmi in discesa lungo la larga estrada da Gávea, percorrere il marciapiede ora alto fin sopra al ginocchio ora assente, evitando le signore anziane che risalgono la collina un passo alla volta, i cani che lottano contro le pulci, le giovani mamme con un neonato appoggiato su una spalla e un bimbo per mano, le moto che sfrecciano rasenti al ciglio della strada, il frontale di un autobus che ti sovrasta all’improvviso mentre sta allargando per prendere un tornante stretto di favela, gli uomini che trasportano sulla schiena blocchi di mattoni ed elettrodomestici; avrei dovuto infilarmi prima nella scorciatoia della colorata rua quatro, attraversare prima la travessa da liberdade, e giungere con maggiore anticipo nella parte bassa, nella rua da via Ápia, per evitare la coda agli sportelli della banca Bradesco dove oggi cambierò il mio primo assegno di favela.  Alle nove e mezza di lunedì mattina ci sono già almeno cinquanta persone in attesa di affacciarsi ad uno dei due sportelli che la banca mette a disposizione. Leggi il seguito di questo post »

Camile di Rocinha

In Finestra sulla favela Rocinha, Il popolo di Rocinha on 27 agosto 2013 at 23:07

Camile di Rocinha

Camile è una bimba di nove anni che abita in una stanza alla quale si accede da un cancelletto arrugginito che chiude un angolo della rua Dioneia, nella parte bassa, all’incrocio con la estrada da Gavéa, vicino alla piazzetta dove cominciano la rua quatro e la rua três della favela Rocinha. Ha la pelle olivastra e i lineamenti dolci, gli occhi che sorridono al sole e ama raccogliere i suoi capelli lunghi in trecce. È vivace, e spesso gioca da queste parti correndo su e giù per i vicoli scoscesi, aggrappandosi al retro dei camion, salendo di nascosto sugli autobus (la estrada da Gavéa è una delle tre strade di Rocinha larghe tanto quanto basta perché possa passarci un autobus o un camion, se pur con manovre che sfidano la logica). Leggi il seguito di questo post »