La mia canzone preferita è quella che fa: “Showers of blessings, showers of blessings we need, mercy drops round a falling, but for the showers we plead”. La canto molto bene.
Oggi ho indossato il vestito da sposa, ma non mi sono sposata io perché sono ancora piccola. Oggi per me era solo per finta. Ci sono bambine che si sposano da piccole per davvero, ma non sarò io: non sarò una piccola sposa, ma solo quella che fa la parte della sposa da piccola. Ho il vestito da sposa, di fianco a me siede un bambino che fa la parte del marito da piccolo, indosso l’abito bianco della mia misura, un abito bianco per una bambina. È un ruolo molto importante, e anche se è un po’ noioso stare seduti qui tutto il tempo, io lo faccio lo stesso. Tanto ci sarà la musica e si ballerà, e poi è solo per un giorno, e poi è per un giorno importante: la zia Aminata e lo zio Amadu si sposano. Così ho potuto indossare un abito da sposa bianco, bellissimo: così belli non ne ho mai indossati. Altri bambini hanno indossato abiti viola, ma il mio era più bello: era bianco come quello della sposa. I grandi invece si sono vestiti con abiti dai disegni tutti intrecciati, rotondi e divertenti; viola e bianchi se erano gli amici dello zio Amadu; dorati, bianchi e marroni se erano gli amici della zia Aminata.
Siamo saliti su per una scalinata lunghissima con le colonne, siamo entrati nella sala piena di gente, con le signore con bimbi piccolissimi e tutti gli amici della zia e dello zio, noi davanti e Aminata con il suo papà che l’accompagnava, e io qualche volta mi giravo a guardare che faccia aveva, ed era molto seria, e c’era la musica e tutti cantavano, e dopo tutti hanno fatto silenzio e il pastore ha detto molte cose al microfono, tipo che se qualcuno non voleva che gli zii si sposassero doveva dirlo (ma per fortuna nessuno ha detto niente), e dopo che si è spento il generatore e siamo rimasti senza elettricità, senza microfono e senza ventilatori e abbiamo dovuto sventagliare molto per resistere al caldo e per non sciupare i vestiti col sudore, allo zio Amadu è stata fatta la domanda: “Amadu Bangura will you take Aminata Mansaray to be your lawful wedded wife to live together accoding to the law of God in the holy estate of marriage? Will you love her, hounour and keep her, forsaking all others, be faithful to her so long you both shall live?”, e così anche alla zia all’inverso, e ciascuno di loro ha risposto che Dio li aiuterà a fare tutto questo. Poi si sono scambiati gli anelli: io ero proprio in prima fila e li ho visti brillare alla luce del sole, sotto il bianco e il viola dell’arco di palloncini bianchi e viola che sono rimasti intatti fino alla fine senza scoppiare.
Poi sono stati consegnati i regali! Tante cose utili per la casa, il secchio grande per l’acqua, e i contenitori di plastica per conservare il riso, le patate, la cassava e il pesce secco; e c’erano anche i bicchieri di vetro per gli ospiti, che sono proprio un bel regalo, così Aminata e Amadu potranno cominciare la loro vita insieme senza dover spendere molti soldi, e potranno ricevere a casa i loro amici, e loro hanno dichiarato con il microfono che rispetteranno molto questi regali. Anch’io andrò a casa loro a bere da quei bei bicchieri di vetro.
Infine, prima di andare a mangiare e a ballare, hanno cantato e suonato la mia seconda canzone preferita, quella che fa: “And it’s from the old I travel to the new; keep me travelling along with you”, questa la so a memoria, soprattutto quando fa: “Give me courage when the world is rough, keep me loving though the world is tough, leap and sing in all I do, keep me travelling along with you.”
Ed ecco qualche immagine dal matrimonio e qualche secondo di canti sierraleonesi in VIDEO.
[Finestra in VIDEO] Balli da un matrimonio (dalla Finestra su facebook).