un impiegato in favela

Come stai? Dove vai?

In Finestra sulla Sierra Leone on 7 novembre 2014 at 16:13

Da Rio a Lakka carriere non convenzionali contro l'ebola emergency “Non devi fare altro che scrivere una frase sincera. Scrivi la frase più sincera che sai”, scrisse Hemingway quando si trovò a non sapere da dove cominciare. Rispondere a una domanda con una  frase sincera e vera è un buon modo di raccontare qualcosa. Come sto? Dove vado? Il modo più semplice che ho per condividere con chi si affaccia alla Finestra la risposta a queste domande è scrivere qui che tra qualche giorno sarò a Lakka, in Sierra Leone, e ci resterò per tre mesi con Emergency a dare il mio contributo professionale per la realizzazione di un campo medico ambulante per malati di ebola, e che sto bene.

Parliamoci chiaro, il cielo di autunno dei primi giorni di autunno è grigio e immobile. Non fa piovere, non fa abbassare la temperatura, non lascia passare un raggio di sole. È un cielo buono a far amicizia con le cimici. Poi la pioggia, e presto la pioggia che sembrerà non passare più, e poi arriverà il gelo e il freddo insopportabile e le labbra screpolate, almeno per chi non si ritrovi a vivere e a lavorare in qualche Paese tropicale o per chi non si sia ancora arreso al burro cacao. Il cielo grigio e immobile e secco e soffocante dei primi giorni di autunno è di chi desidera ma desidera pensarci, ai propri desideri. Oya è la divinità Orixá del cambiamento, associata ai torrenti che scorrono, e al vento che passa a solleticarti la pelle sulle guance se sei in suo favore, devastante tornado se le hai mancato di  rispetto. Dedicare una danza ad Oya vuol dire accettare il cambiamento che desideri, lasciarlo entrare in casa, come lasciarti trasportare dal vento. Succede che aspetti, che lasci scorrere le giornate, e poi ti affacci alla Finestra e all’improvviso vedi scenari nuovi, nuove persone, nuove storie, e la vita palpita come l’acqua del torrente e vola come una farfalla tropicale bellissima e colorata che si lascia accompagnare dal vento.

Non si può dirla meglio che con le parole di Pablo Neruda.

ASPETTIAMO

Vi sono giorni che ancora non son giunti,

che si stanno facendo,

come il pane o le sedie o il prodotto

delle farmacie e delle officine:

vi sono fabbriche di giorni che verranno:

esistono artigiani dell’anima

che sollevano e pesano e preparano

certi giorni amari o preziosi

che d’improvviso giungono alla porta

per premiarci con un’arancia

o per assassinarci di colpo.

Con l’invito a restare affacciati alla Finestra. Ogni volta che sarà possibile, da oggi si parlerà di Sierra Leone, di Lakka, di ebola, ma soprattutto delle persone che vorranno trovarsi a passare sotto alla Finestra. I racconti della Finestra sulla Sierra Leone saranno elencati qui. Per non perderti nessun aggiornamento puoi iscriverti al sito, oppure fare “mi piace” alla pagina facebook, o seguirmi su twitter. A presto!

  1. […] racconto della Finestra sulla Sierra Leone, la conclusione di una storia cominciata così: Come stai? Dove vai? Una storia che ha incrociato gente importante, quali Mr. Mohammed, Lauretta e Momoh, e decine […]

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  2. […] Si conclude così (per il momento) la Finestra sulla Sierra Leone, una storia cominciata così: Come stai? Dove vai? Una storia che ha incrociato gente importante, quali Mr. Mohammed, Lauretta e Momoh, e decine […]

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