un impiegato in favela

La borsa in pancia

In Finestra su San Vittore, Finestra sul Ponte Lambro on 24 ottobre 2014 at 10:40

Finestra su San Vittore 2 di 4

San Vittore, Milano (immagine da Fabergiornale.it)

Mohamed vive nella cella di fianco a quella di Colombia. È stato operato di peritonite ad agosto e una seconda volta a dicembre per complicazioni. Da allora, da quattro mesi, si porta in grembo una borsa che raccoglie i suoi liquidi. Il suo compagno di cella, prima di essere arrestato, ha subito un grave incidente a causa del quale si è fratturato un’anca e ha perso due dita del piede. Si porta sul fianco destro una cicatrice profonda. Pare che gli sia stata asportata una fetta d’anca e, sotto il piede senza dita, un callo sporgente spinge sulle altre ossa provocandogli dolori insopportabili; il carcere non gli passa antidolorifici a sufficienza e lui non può permettersi di pagarli, quindi si tiene il dolore. Non riesce a stare in piedi sulle sue gambe, ma in una affollata cella di sette metri quadrati gli appoggi non mancano, così riesce a soffermarsi davanti a noi per raccontarci di sé e del suo compagno con la borsa in pancia: “una volta un medico è passato di qua, ha intravisto la pancia a lui, minchia, e ha chiesto a me: “ma che cosa aspettano a togliergliela?”, eh eh, e che ne so io, minchia, non lo so mica io”.

Mohamed tutti i giorni compila un formulario, con questa penna qui: è la domanda per accedere a cure sanitarie adeguate; compila e ricompila il formulario e spera.

N.d.R. Dalla visita a San Vittore dei radicali del primo maggio 2011

  1. […] piani superiori del V e del VI braccio, la situazione di sovraffollamento è peggiore che al reparto dell’infermeria: vivere in tre in una cella di sette metri quadri a San Vittore, il primo maggio 2011, è un lusso […]

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